In un Paese ancora in tilt, dopo le votazioni per eleggere il nuovo presidente dell’America, i cui risultati sono stati contestati in modo forte, è difficile trovare la giusta via per operare, soprattutto, in un periodo di grave rischio sanitario. Si stanno muovendo, comunque, Joe Biden e Donald Trump affrontando difficoltà e critiche scaturite, come è noto, dal mancato riconoscimento da parte del presidente uscente Trump della vittoria di Biden candidato dell’aria democratica. Si stanno muovendo e in modo veloce, forse anche un po’ accentuato, per rimanere l’uno alla ribalta rivendicando i brogli elettorali e l’altro per cominciare a dare un ordine, o meglio rivoluzionare, l’assetto costituzionale della Nazione. Joe Biden ha già nominato Deb Haaland come ministro degli Interni, per il Tesoro sono in pole position Lael Brainard, 58 anni, già sottosegretaria con Barack Obama, Sarah Bloom Raskin, 59 anni e Janet Yellen, 74 anni, e, ancora, per la Difesa, corre il nome di Michele Flournov, 59 anni, già impegnata al Pentagono. Una lunga sfilza di altri nomi sono all’attenzione per ricoprire posti presso il Dipartimento di Stato, quello della Giustizia, Energia, consigliere per la Sicurezza, Ministero della Salute, ivi compresa la presidenza della nuova task force anti Covid, e, non ultimo quelli di ambasciatori ed esperti a vario titolo. Nonostante Biden si stia adoperando per dimostrare che tutto sta procedendo nel migliore dei modi, non sono mancate avvisaglie di difficoltà che dovrà affrontare alla Camera Alta. È, di qualche giorno fa, la bocciatura della nomina di Judy Shelton, nel Consiglio dei governatori della Federal Reserve, 47 a 50, che ha segnato un primo stop per il voto contrario di due repubblicani, l’assenza di Rick Scott e Charles E. Grassley, positivi al Covid-19, e l’assenza del repubblicano, Lamar Alexander.
Anche Trump, che ancora non riconosce la vittoria di Biden, continua a fare nomine da Brian Brooks, confermato all’Agenzia di Controllo sulla Valuta, a Scott Francis O’Grady, Jackie Gingrich Cushman, e a impedire a Biden l’accesso ai dossier dell’amministrazione e, tra questi, a quello relativo ai primi vaccini per combattere il Covid-19 della Pfizer e Moderna. A queste mosse, si aggiungono anche i licenziamenti, come quello di Christofer Krebs, direttore della Cisa, per avere affermato che le elezioni del 2020 sono state ‘le più sicure della storia’. Non ha colto di sorpresa la notizia relativa al taglio, giustificato dalla volontà di ‘porre fine alle guerre infinite’ da 4.550 a 2.500, entro il 15 gennaio2021, dei militari americani in Afghanistan e da 3.000 a 2.500 in Iraq, dopo avere informato i leader del Congresso e i partner stranieri tramite il ministro della Difesa, Christopher Miller, che ha sostituito, da solo una settimana, Mark Esper, già capo del Pentagono. Non sono mancate le critiche del capo della commissione delle Forze Armate della Camera e del leader del Senato, Mitch McConnell, che hanno definito le iniziative rispettivamente ‘un errore’ e ‘un favore a chi vuole fare male’ al Paese. Non avendo intenzione di cedere sui presunti brogli elettorali, Trump, comunque, continua a inoltrare ricorsi, non lascia la Casa Bianca e prepara sanzioni contro la Cina. Sommessa circola l’intenzione di un possibile attacco a un sito nucleare iraniano.
di Sergio Lanfranchi