Diego Armando Maradona è morto lasciando attonito il mondo intero. Dopo un importante intervento alla testa, stava trascorrendo un periodo di riabilitazione per tornare in seno alla famiglia. Aveva ancora 60 anni, ma un amaro destino ha infierito su di lui togliendogli la vita per un arresto cardiocircolatorio. “Insufficienza cardiaca acuta, in un paziente con una miocardiopatia dilatata, insufficienza cardiaca congestizia cronica che ha generato un edema acuto del polmone”, si legge nel documento sottoscritto dai medici legali che hanno effettuato l’autopsia sul cadavere nell’Ospedale di San Fernando, in Provincia di Buenos Aires. Il referto, però, non ha convinto Matias Morla, avvocato e cognato del campione argentino, che ha chiesto, a gran voce, un’indagine sulla vicenda, adducendo la morte a una cattiva assistenza e alla mancanza di cure per 12 ore. “L’ambulanza è arrivata in ritardo di mezz’ora, un’idiozia criminale”, ha scritto su twitter. Nelle prossime settimane, completato lo studio con analisi tossicologiche che diranno se il campione ha ingerito droghe o alcol ne sapremo di più. Apprezzato e amato, oltre ogni misura, El Pibe de oro, con la sua morte ha risvegliato sentimenti che un’intera generazione custodiva gelosamente nella mente e nel cuore. L’amore per Diego Armando Maradona non aveva confini.
Non era estraneo a moltissime personalità, da Fidel Castro a papa Francesco, che lo hanno conosciuto e apprezzato per la sua bravura sui campi da calcio e la bonomia distintiva delle sue azioni nella vita di tutti i giorni. Si è parlato tanto, in questi giorni, della sua generosità quando entrava in contatto con persone bisognose, della spontaneità delle sue azioni, dell’amore che nutriva per i suoi figli, per il suo Paese e per il mondo intero che, oggi, gli rende omaggio tra le lacrime. Anche Napoli, sotto choc, ha proclamato il lutto cittadino e piange per la perdita di “un figlio sublime, inarrivabile”, che li ha fatti sognare e innalzare orgogliose grida di gioia. Nella Città campana, da ieri, per ricordare ‘l’Eterno’, abbiamo visto piazze affollate di gente e lungo i bordi delle strade fasci di fiori, biglietti, palloncini, lumini, maglie e oggetti vari formare file infinite. Strade avvolte di stupore, tra canti e lacrime, e di memorie che hanno lasciato il segno. “Il papa è informato della morte di Diego Maradona, ripensa con affetto alle occasioni di incontro di questi anni e lo ricorda nella preghiera, come ha fatto nei giorni scorsi da quando ha appreso delle sue condizioni di salute”, si legge in un comunicato diffuso dal direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni. Gli ha fatto eco Ignazio La Russa che, dallo scranno del Senato, ha porto le sue condoglianze alla famiglia. “Non so se è opportuno, ma lo faccio, devo, purtroppo, annunciare che è scomparso Maradona il calciatore che credo in Italia abbia molto influito sulla passione per questo sport. Alla famiglia e ai tifosi che lo hanno amato le mie condoglianze”.
di Sergio Lanfranchi