Giovedì 10 dicembre 2020 è stato un giorno molto particolare per il Centro Oncologico Sir Anthony Mamo. Proprio alle dieci e un quarto del mattino, un gruppo di persone seguì un porporato che stava attraversando il famoso ponte che unisce gli ospedali di Mater Dei e quello dell’Oncologico. Si! Era l’unico cardinale maltese che c’è ora nel collegio dei cardinali, s.e. Mario Grech. Personalmente, conosco il cardinale Grech, specialmente come vescovo di Gozo. Egli è stato molto apprezzato da tanti non soltanto perché studia, sa parlare e scrivere, egli ci dà un’ottima testimonianza di Gesù e lascia una salutare impressione della Chiesa, ma e soprattutto perché il suo cuore è veramente con la gente che soffre, la gente della periferia. Col passare degli anni, i poveri hanno aiutato parecchio il cardinale Grech ad ascoltarsi con quella umiltà, semplicità e anche con quella voglia di vivere, concretamente, il vangelo in tutte le situazioni che richiedono un impegno serio e costante. Durante la sua breve vista nel nostro reparto oncologico, il cardinal Grech ha dato tanto spazio alle persone malate che volevano parlare con lui. Mi è rimasta incollata nella mia memoria ed anche nel mio cuore una visita particolare che il cardinale fece a una persona che sta praticamente crollando sotto la malattia.
La tenerezza, vicinanza e compassione che questo umile cardinale mostrò verso questa persona malata e i suoi cari sono veramente una testimonianza convincente su come deve essere il vero pastore. La sua disponibilità d’incontrarsi con tutto il personale dell’oncologico ci ha dato tantissimo coraggio a continuare a lavorarsi con quella stamina evangelica che Gesù ci dà quando ci dice nel suo santissimo vangelo: “Ero … malato e mi avete visitato” (Matt 25:36). La cosa più bella che conservo di questa bellissima visita che il cardinale Grech fece al nostro ospedale è quando mi ha detto: “Continui a lavorare con gli ammalati e ad essergli vicino”. Queste parole di un collaboratore stretto di papa Francesco, che ama tantissimo la gente della periferia, mi hanno fatto un mondo di bene! Prima di tutto, mi hanno portato agli inizi della riforma cappuccina quando, nel 1528, con l’aiuto della nipote di papa Clemente VII, la duchessa di Camerino Caterina Cybo – che li aveva ammirati per la carità con cui avevano servito i malati durante la peste del 1525 –, ricevettero l’autorizzazione pontificia per vivere secondo quanto desideravano. E poi, le grandi parole rivolte a noi cappuccini nell’udienza ai partecipanti al capitolo generale dell’ordine venerdì 14 settembre 2018, nella Sala Clementina, da papa Francesco quando ci disse: “Questa mattina pensavo a voi”. C’è una parola che tu hai detto nel tuo discorso: prima di tutto i Cappuccini sono ‘i frati del popolo’: è una caratteristica vostra.
La vicinanza alla gente. Essere vicini al popolo di Dio, vicini. E la vicinanza ci dà quella scienza della concretezza, quella saggezza è più che scienza: è una saggezza. Vicinanza a tutti, ma soprattutto ai più piccoli, ai più scartati, ai più disperati. E anche a quelli che si sono più allontanati. Penso a fra Cristoforo, al ‘vostro’ fra Cristoforo. Vicinanza: questa parola vorrei che rimanesse in voi, come un programma. Vicinanza al popolo. Perché il popolo ha un grande rispetto per l’abito francescano. Una volta, il cardinale Quarracino mi diceva che, in Argentina, a volte qualche mangiaprete dice una parolaccia a un prete, ma mai, mai un abito francescano è stato insultato, perché è una grazia. E voi Cappuccini avete questa vicinanza: conservatela. Sempre vicini al popolo. Perché siete i frati del popolo. Grazie carissimi e miei confratelli cappuccini per la vostra presenza sia nell’Oncologico Sir Anthony Mamo, nell’ospedale Mater Dei, e anche a tutti gli ospedali passati e presenti! Continuate su questa strada e continuate ad amare Gesù tramite la splendida testimonianza nell’essere vicini ai più piccoli e sofferenti, particolarmente negli ospedali e nelle carceri che state dando con grandissimo eroismo! Forza! Se la visita del cardinale Mario Grech ci ha dato questo importantissima spinta di essere presenti con questi emarginati della nostra odierna società, allora la visita fu di grandissimo successo!
di Fra Mario Attard