Malta – Mostra di icone greche a Birkirkara

Da venerdì 26 ottobre sino a domenica 28 ottobre 2018, presso l’ingresso del Centru Animazzjoni u Komunikazzjoni (Centro di Animazione e Comunicazione) CAK, a Birkirkara, si è svolta una mostra assai interessante di icone greche. Le immagini possono aiutare la persona ad avvicinarsi al divino in un certo modo. Infatti, questa mostra di icone greche a Birkirkara, presso i francescani conventuali, a Sommier Street (dietro la Chiesa di San Francesco) cerca di fare proprio questo. “Un’icona è speciale perché è il frutto della preghiera, del digiuno e della meditazione sul tema” ha dichiarato padre Paul Darmanin OFM Con, direttore del centro di animazione e comunicazione. L’iconografo passa attraverso questo processo prima di scrivere un tale lavoro. Usiamo il verbo “scrivere” non “dipingere” perché è come se l’iconografo stia scrivendo il Vangelo ispirato da Dio. Tutte le icone hanno un messaggio: tutti portano a Cristo, la Parola ed il Maestro dell’universo, ha aggiunto padre Darmanin.

L’obiettivo della mostra è stato quello di sensibilizzare e informare più persone su questo modo di avvicinarsi il divino attraverso le immagini, ha detto padre Darmanin. Il frate francescano ha notato che le persone nella cultura occidentale erano più abituati all’arte e l’architettura barocca, sottolineando che il culto delle icone iniziato solo di recente a Malta. In mostra, c’è una varietà di icone classiche e macedone, alcuni dei quali sono stati volutamente portati dalla Grecia. Varie vecchie icone adornano le chiese maltesi. Un bell’esempio è quello di nostra signora di Damasco alla Chiesa greco-cattolica a La Valletta, l’icona è stata portata al nostro paese dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni. Si dice che il Gran Maestro francese Jean de La Valette fu un devoto fervente di questa Madonna.

Giovedì 25 ottobre, l’Atelier del restauro ha tenuto una conferenza sul restauro dell’icona di nostra signora di Damasco. Poi, nel venerdì 26 ottobre, il giorno dell’apertura della mostra, c’era un’altra conferenza che ha trattato il grande crocifisso ligneo dipinto del XIII secolo e attribuito a Margitone Arezzo, che è attualmente nella Basilica di San Francesco ad Arezzo. Questa illustre mostra delle icone greche ravviva in me la bellissima riflessione scritta dal grandissimo filosofo e teologo russo, Pavel Nikolaevič Evdokimov (1901-1970) sull’argomento, quando dice: “L’icona non ha esistenza propria; ma partecipazione e ‘immagine conduttrice’, essa conduce al Prototipo e annuncia la sua presenza, testimonia della sua parusia. Questa non si serve affatto dell’icona come di un luogo d’incarnazione, ma vi trova il centro di un irradiamento energetico. La presenza iconica è un cerchio il cui centro si trova o piuttosto si riflette in tutta l’icona, ma la cui circonferenza non è in nessuna parte. L’icona, punto materiale di questo mondo apre una breccia; il Trascendente vi fa irruzione e le ondate successive della sua presenza trascendono ogni limite e riempiono l’universo”. Dopo di tutto, cos’è un’icona se non il grido incessante della liturgia sia occidentale che orientale, Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero?