Appena fuori dal cancello dell’Università di Malta c’è una casa, Dar Manwel Magri, che è stata a lungo una residenza della comunità dei gesuiti. Da qui, fin dai primi anni ‘70, i gesuiti hanno offerto il loro servizio all’Università come docenti e cappellani, accogliendo anche innumerevoli persone per la direzione spirituale e il sostegno pastorale. Il mese prossimo vedrà la casa rinata come un centro che offre ospitalità per i giovani adulti, mentre ancora serve come residenza gesuita. Recentemente, ristrutturata e, strutturalmente, modificata, Dar Manwel Magri offrirà un luogo in cui studenti universitari e loro contemporanei possono riunirsi, studiare, discernere, ricevere formazione attraverso programmi organizzati e offrire il loro tempo ed energia attraverso esperienze di lavoro volontario, un centro di accoglienza, sensibilizzazione e formazione per i giovani cittadini di oggi.
Il posto consisterà di una casa aperta per studenti, giovani adulti, professionisti e docenti, che offre un nuovo spazio per riunioni informali, sale riunioni, attrezzature informatiche e collegamento con i servizi online dell’Università. Dar Manwel Magri è stata offerta dai gesuiti per migliorare lo spazio, attualmente offerto dai cappellani dell’Università di Malta, che, sebbene sia composta solo da una manciata di piccole stanze, è piena di vita. Sarà una casa lontano da casa, dove si potranno accogliere i giovani per sostenerli, ospitarli, offrire loro uno spazio tanto necessario dove si sentiranno ascoltati, accompagnati e dove potranno divertirsi. “Possono sperimentare cosa significa vivere in una comunità”, ha affermato padre Patrick Magro SJ, uno dei membri della comunità dei gesuiti Dar Manwel Magri, che è anche cappellano dell’Università di Malta e che supervisiona il progetto. “Noi gesuiti saremo presenti qui per accompagnare i giovani. Siamo pronti al dialogo, offriamo uno spazio per socializzare e per riflettere e aiutarli nel loro percorso di formazione emotiva, educativa e spirituale”, ha sottolineato Padre Magro. In viaggio con i giovani, è stato annunciato la scorsa settimana come una delle preferenze apostoliche dei gesuiti per i prossimi 10 anni.
Il finanziamento per il progetto è stato fornito dal FACSI – Fundus Apostolicus et Caritativus Societatis Iesu, approvato dal Superiore Generale dei Gesuiti, e ulteriori finanziamenti sono stati forniti dalla Provincia Euro-Mediterranea di cui Malta fa parte, nonché generati attraverso eventi di raccolta fondi e donazioni. I donatori possono inviare un assegno pagabile a “Maltese Jesuits” e inviato a Padre Patrick Magro SJ a Dar Manwel Magri, Triq Mons Carmelo Zammit, Msida o utilizzare la funzione di donazione online: https://jesuit.org.mt/donate. Questa bellissima e attualissima iniziativa fa rilevare la conversazione che Papa Francesco, il Papa Gesuita, ebbe con i suoi confratelli Gesuiti nella nunziatura di Vilnius, la domenica 23 settembre 2018 durante il suo viaggio apostolico che fece in Lituana, Lettonia ed Estonia.
All’osservazione del suo confratello gesuita che rimarcava: “Vedo che lei ha un amore speciale per i giovani e per l’apostolato dei giovani. Ha una grande attenzione per quelli che sembrano non importanti, per i perduti, gli scartati”. Il Papa rispose: “Mi piace che un gesuita di una certa età parli con tanta simpatia dei giovani. Questo è molto importante: l’incontro tra giovani e vecchi. Perché sono i nonni a trasmettere ai nipoti la memoria di un popolo, dell’esperienza e della religione. I genitori sono a metà cammino, danno qualcosa, ma le radici sono nei vecchi. E i giovani devono preoccuparsi di ascoltare i vecchi, come lei si preoccupa di ascoltare i giovani. Grazie!”.
di Fra Mario Attard