A Messina, nella Chiesa di San Giovanni di Malta, una serata in compagnia di studiosi, conoscitori della storia della nostra Città, della sua cultura e dell’arte, gradevole, interessante e ricca di particolari, che hanno vivacizzato il sapere dei presenti. L’evento, curato dall’Associazione Aura, ha avuto come protagonista Francesco Maurolico, messinese illustre, matematico, astronomo, scienziato, animatore culturale, ottico e tanto altro ancora che, ordinato sacerdote nel 1521, proseguì la sua attività di insigne studioso fino alla morte avvenuta il 22 luglio del 1575. Dopo l’omaggio floreale reso alla tomba del Maurolico da parte dell’assessore alla Cultura, Roberto Trimarchi, e dall’assessore al Turismo, Giuseppe Scattareggia, in rappresentanza del sindaco di Messina, Cateno De Luca, e la preghiera di suffragio officiata da mons. Angelo Oteri, hanno avuto inizio gli interventi dei relatori che, segnati da una forte passione, hanno svelato il ruolo importante che Maurolico rivestì nella nostra Città e nel mondo.
Il nome non suona certamente nuovo per i messinesi. Nella città, infatti, una Piazza e un Liceo sono intitolati allo studioso “dal multiforme ingegno”, ma il viaggio a ritroso nel tempo effettuato da tutti i relatori ha permesso di approfondire la conoscenza di un uomo la cui fama ha varcato, da tempo, i confini dell’Italia, così come ha sottolineato nel suo ricco intervento la dott.ssa Tosi Siragusa, direttrice della Biblioteca Regionale. L’incontro è stato patrocinato dal Comune, dalla Regione Siciliana, dall’Arcidiocesi Pastorale del Turismo, dall’Associazione Amici del Museo, dalla Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali, dall’Associazione InsideMessina, da Todo Modo TV, dal Club per l’Unesco e dalla Compagnia Rinascimentale della Stella. La lunga notte di Francesco Maurolico, nel 444° Anniversario della sua morte, ha avuto luogo presso la Chiesa Palatina e Gerosolimitana di “San Giovanni di Malta-San Placido e Compagni Martiri”, che custodisce la tomba del letterato, gremita da molte persone che hanno seguito gli interventi programmati fino a tarda notte. Moderatori: Francesca Mangano, presidente dell’Associazione Aura, e il prof. Marco Grassi, che hanno scandito i tempi e le linee di intervento assegnati ai numerosi oratori. Tanti i temi posti all’attenzione da Paolo Faranda, Alessandra Migliorato, Maria Antonietta Barbàra, Tosi Siragusa, Rosamaria Lucifora, Franz Riccobono, Giovanni Ammendolia, Nino Principato, Antonino Crupi, Salvatore Totaro e Vittorio Tumeo.
Da “La luna e Maurolico”, relatore Paolo Faranda dell’Associazione “Andromeda”, che ha evidenziato l’attività puramente scientifica e di grande rilevanza del Maurolico che verrà riconosciuta in modo netto nei secoli successivi in tutto il mondo, a “La fortuna editoriale di Maurolico e il posseduto di pregio della Biblioteca Regionale”, relatrice la dott.ssa Tosi Siragusa, che con orgoglio ha evidenziato i beni librari, di musica, architettura, geografia, storia naturale, matematica, cartografia, storia civile e quant’altro custoditi presso la Biblioteca e i progetti che saranno posti in essere per renderli fruibili dagli studenti e da quanti vorranno attingere a quel sapere, a “Epigrafi di e per Maurolico: uno sguardo al vir doctissimus litterarum” relatrice Rosa Maria Lucifora, docente presso l’Università della Basilicata che, con dovizia di particolari e bravura, ha delineato il carattere del Maurolico, la sua statura come uomo, studioso, insigne letterato, autore di inni sacri e artefice di una svariata serie di collaborazioni e attività nella Città di Messina, e anche uomo di chiesa, saldamente allineato alle indicazioni dell’ortodossia cattolica ma che ha dimostrato, nello stesso tempo, fiducia nel progresso scientifico.
Impossibile riportare tutti i contenuti espressi dai relatori presenti, in particolare dallo storico locale Franz Riccobono e dall’arch. Nino Principato, che hanno trattato rispettivamente i temi “Maurolico geografo e cartografo” e “La Vara dell’Assunta e il Maurolico”. Riccobono ha sottolineato il ruolo importante ricoperto, come cartografo e geografo, dal Maurolico che, nel 1571, consegnò a Don Giovanni D’Austria le carte nautiche di Lepanto. Nino Principato ha evidenziato l’operatività del Maurolico nella nostra Città, sia nelle feste celebrate in Città che per la venuta di Carlo V. Pare che l’insigne scienziato abbia partecipato, tra l’altro, attivamente alla costruzione della Vara dell’Assunta, famosa macchina votiva, la cui ideazione viene attribuita al Radese, fornendo suggerimenti sui meccanismi e gli ingranaggi utili per il funzionamento e la sicurezza. Applaudito il concerto eseguito durante l’intermezzo dalla Corale Polifonica “Luca Marenzio”, diretta dal maestro Daniele Li Santi, che ha remunerato dell’attesa e del caldo in una lunga notte d’estate, che ci auguriamo possa ripetersi a breve per far conoscere i tanti messinesi illustri.
di Sergio Lanfranchi