“Come Francesco è andato a trovare il Sultano 800 anni fa, oggi, caro mons. Giovanni Accolla, Lei ci ha fatto visita ed è il benvenuto nella nostra casa”, questo è stato il saluto all’arcivescovo di Messina, dato dal prof. Dario Tomasello, portavoce della Comunità Islamica. L’incontro è avvenuto a Villa Garufi, sede della Moschea e del Centro Culturale Islamico, sotto una tenda bianca, che con fantasia poteva trasformarsi in una tenda berbera, servita a ripararsi da un violento acquazzone di inizio autunno, l’aria tersa ha reso gradevole l’incontro interreligioso. Il benvenuto a tutti gli ospiti lo ha dato Refaat Mohamed, presidente della Comunità Islamica di Messina: “Il ricordo dell’incontro antico di 800 anni deve essere la nostra luce, non ci sono altre strade, noi ci crediamo e da 25 anni operiamo insieme a quanti credono nella pace”. Mons. Giovanni Accolla: “Sono qui per la gioia di condividere, penso che i piccoli semi possono far nascere grandi piante, non smettiamo mai di impiantare piccoli semi nel cuore di ogni uomo, senza attendere l’immediato profitto, perché i frutti buoni arriveranno con il tempo”.
L’assessore Alessandra Calafiore ha dichiarato: “Queste sono occasioni uniche, approfitto per rivolgermi all’Arcivescovo e alla Comunità Islamica, perché questi incontri contribuiscano alla crescita e al dialogo”. Il prof. Dino Calderone ha moderato il meeting dedicato agli 800 anni dall’Incontro in Egitto di San. Francesco con il Sultano al-Kamil e presentato i due relatori fra Graziano Bruno e il prof. Dario Tomasello. Fra Graziano padre francescano ha ricordato parte della vita di San Francesco, il primo Santo a cercare il contatto con i musulmani. Francesco non si reca dal Sultano per farlo cambiare, ma per cambiare se stesso, l’incontro è stato citato da diverse fonti e una testimonianza si trova su una epigrafe tombale. Pace a questa casa, la pace come suo biglietto da visita è stata l’autentica rivelazione di Dio. La firma di Papa Francesco sul documento della fratellanza umana di Abu Dhabi del 2019, assieme al leader islamico Muhammad Al-Tayyib, grande imam dell’università sunnitica del Cairo, è stato un segno di continuità in onore del Santo del dialogo, di cui porta anche il nome.
Il prof. Tomasello: “Siamo nel Luogo dove noi preghiamo e vi accogliamo come Francesco, si ripete l’incontro. Non dialogate con le altre religioni se non nel modo migliore il nostro e il loro è un solo Dio, mi piace sempre ricordare questa citazione riportata in un versetto del Corano”. L’incontro è continuato con la lettura dei 99 nomi di Allah, eseguiti da Omar Salah Hewila e da Imam Sadeq, e si è concluso con le Lodi all’Altissimo cantate dal gruppo giovanile della Comunità Francescana di Taormina, guidati da suor Tarcisia Carnieletto, direttore dell’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso.