Sono passati 45 anni dalla morte di Pasolini

Il 2 novembre del 1975, lo scrittore e poeta Pier Paolo Pasolini è stato ucciso all’idroscalo di Ostia. Sono passati 45 anni, ma il ricordo di quel triste evento scuote ancora gli animi di quanti hanno apprezzato e amato un uomo che ha espresso nei suoi scritti dolore e rabbia, un testamento intellettuale che coinvolge, ancora oggi, per le numerose denunce e verità. Pasolini, persona colta, dall’intelligenza vivida e chiara è stato protagonista dei suoi tempi come scrittore di poesie, epigrammi ironici, provocatori, invettive dedicate agli intellettuali e ai politici del tempo. Espresse il suo genio anche come regista, sceneggiatore, drammaturgo, giornalista, filosofo, autore di testi teatrali e per il cinema, saggi e molto altro ancora. Considerato un grande del XX secolo, si pregiò di amicizie che arricchirono la sua vita. Da Moravia a Caproni, Bertolucci, Gadda, Penna e molti altri ancora del mondo della cultura, del cinema e della politica. Tra le opere cinematografiche, ne ricordiamo alcune che hanno lasciato il segno: La notte brava, Accattone, Il vangelo secondo Matteo. Ragazzi di vita per la narrativa. Nel libro Ragazzi di vita, narra le vicende di ragazzi allo sbando nel periodo del Dopoguerra, in un ambiente povero, dove i genitori non esercitavano  il loro ruolo, non erano un punto di riferimento in seno alla famiglia. Sui responsabili della sua morte, avvenuta in modo violento, ancora oggi non si ha chiara conoscenza. Tante le persone coinvolte, tanti i punti di domanda senza risposta. Su Pasolini, protagonista della cultura di un’epoca, nessuno ha più dubbi. Dal 2 novembre, per ricordarlo, sulla piattaforma Chili Tv sta andando in onda un interessante documentario diretto da Giuseppe Bertolucci (2006) dal titolo Pasolini prossimo nostro.

di Sergio Lanfranchi