Il 27 gennaio, ricorre il Giorno della Memoria che commemora la Shoah, l’Olocausto degli ebrei. Fu, proprio, in questa data che l’Armata Rossa, entrando nel campo di concentramento di Auschwitz, scoprì una delle più grandi mostruosità che l’essere umano avesse mai potuto immaginare. Gli ebrei venivano sterminati in vasti campi di concentramento nazisti, sparsi in Europa, dove veniva messo in atto l’ultimo atto, la “soluzione finale della questione ebraica”, un vero e proprio genocidio assurto a simbolo dell’Olocausto per gli orrendi crimini contro l’umanità che venivano consumati. Circa un milione e trecentomila furono le persone deportate da tutta Europa e di queste ne morirono un milione e centomila: coloro che non furono uccisi nelle camere a gas, morirono per le condizioni di vita estreme, dovute al freddo e alla fame, per i massacranti lavori forzati, le malattie infettive, per gli esperimenti medici o le esecuzioni individuali che, spesso, i nazisti mettevano in atto sui prigionieri.
Il Giorno della Memoria rappresenta, quindi, la ricorrenza fondamentale, per non dimenticare le atrocità dell’uomo sull’uomo, come monito per il futuro. La giornata in cui si ricorda la tragedia degli ebrei è stata istituita ufficialmente a livello internazionale con la risoluzione 60/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 1° novembre del 2005. Già, nel 1996, in Germania, il presidente Roman Herzog istituì, sempre, per il 27 gennaio, il Giorno del ricordo per le vittime del Nazionalsocialismo. In Italia, la legge n. 211 del 20 luglio 2000 ha istituito, il 27 gennaio, la giornata di commemorazione delle vittime dell’Olocausto e per ricordare, anche, le leggi razziali del fascismo e la persecuzione italiana contro il popolo ebraico.
“È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità” – A. Frank
di Lally Famà