Sant’Uberto – Protettore dei cacciatori

Uberto, figlio del duca Bertrando, di Acquitania, era un appassionato cacciatore. Questa sua passione l’indusse, spesso, a trascurare le festività cristiane comandate. Una volta, recatosi a caccia del cervo, nelle Ardenne, gli accadde un miracolo: un cervo gli si parò dinnanzi e, fra le sue corna, apparve una croce sfavillante e sentì una voce dirgli: “Uberto, la tua salvezza è il Dio dei Cristiani!”. Uberto, umilmente, chiese al Signore quale fosse la sua volontà e la voce lo esortò a recarsi a Maastrich, dal vescovo Lamberto. Quindi, obbedì e il vescovo Lamberto lo guidò alla via del sacerdozio e, alla morte di quest’ultimo, ne divenne il successore. La leggenda ricorda, ancora oggi, il suo pensiero, che “solamente chi caccia con controllo, rispetto della natura e capacità di rinuncia è un cacciatore vero e giusto”. Sant’Uberto morì nel 727 d.C. e le sue spoglie furono traslate nell’825 nel Monastero di Sant’Uberto, nelle Ardenne. Proponiamo a tutti i cacciatori un momento di riflessione sul terreno di caccia, in ricordo degli amici che, oggi, non sono più tra noi.

di Armando Russo