La tanto sospirata fascia protetta, per tutelare da scene cruente i nostri figli (molti di loro ancora in tenera età), vede, spesso, usurpati tali diritti dai media. In effetti, quella che dovrebbe limitare, anzi, eliminare tali abusi da parte del mondo televisivo, parametrato ai vantaggi che lo scoop produce in ordine di audience, non garantisce una reale condizione di tutela per quel target di utenza che, sempre più, si vede collocato davanti a un monitor per ore e ore. Proprio i bambini, per certe ‘documentazioni’ televisive, pagano le conseguenze di una vera e propria violenza psichica, a puro titolo gratuito. Scene di violenza che girano su tutti gli schermi televisivi in lungo e in largo e in tutte le varie emittenti mondiali, in effetti danno il senso del disgusto più assoluto per chiunque. Un vero e proprio accanimento, contrastante con quelle che dovrebbero essere le vere regole di vita per quelle espressioni di violenza alle quali, ormai, sembra non si possa più fare a meno. Il cattivo è sconfitto, appare insanguinato, talvolta picchiato, calpestato senza rimorso e ci viene propinato in più angolazioni per evincerne l’assoluta lezione inflitta al male assoluto. Ci cibiamo di tale male senza renderci conto che si diventa vittime, a nostra volta, del male stesso, invasi come siamo da immagini quotidiane che ne segnano un nuovo stile di vita. Garante dell’editoria… salvaci tu!
di Rosario Lo Faro