‘I Figli di Nessuno’: 2023 Anno da favola, 2024 anno da film

Il fortunato romanzo del messinese Salvatore Curtò, dopo un anno di successi, si appresta a diventare fiction e altro ancora, lo scopriamo in un’intervista allo scrittore e sceneggiatore. Quando nel caldo fine agosto del 2022 Salvatore Curtò, edito da Armando Siciliano Editore, pubblicò ‘I figli di Nessuno’ non poteva nemmeno immaginare quello che sarebbe successo. L’autore, però, nel corso di una affollatissima presentazione al Comune di Messina, disse subito e senza mezzi termini che quel testo da grande voleva diventare film. In appena sedici mesi, il fortunato romanzo di Curtò ha girato l’Italia con ben 85 presentazioni/eventi, ha ottenuto 14 premi di cui ben 4 internazionali, è stato portato in teatro e, di recente, dopo essere stato scelto per una fiction di sei puntate, è stato oggetto di sceneggiatura cinematografica affidata allo stesso scrittore. Il libro è un romanzo storico ambientato nella Sicilia a cavallo tra gli anni 60 e 90. I protagonisti sono poveri come i Corleonesi e anche loro conoscono la fame che battono con il lavoro e l’onestà. I figli di Nessuno diventano eroi silenziosi di una Sicilia sconosciuta ai più, bella e ricca di contrasti, dove, come nelle favole, il bene alla fine ha la meglio sul male. Non mancano episodi storici narrati dal lato di chi li ha vissuti sulla propria pelle e da persona perbene, perché qui i protagonisti non sono i mafiosi, ma gli onesti, la brava gente. Un inno alla vita e ai suoi valori, alla determinazione, a quella che oggi chiamano resilienza e che un tempo era, semplicemente, ‘l’arte di arrangiarsi. Uno strumento, come e stato più volte definito dall’alto valore morale e umano, educativo, esempio per le nuove generazioni. Abbiamo incontrato Salvatore Curtò, cinquantacinquenne messinese, autore di diversi testi, laurea magistrale in giurisprudenza, responsabile di area per una multinazionale farmaceutica, curriculum di tutto rispetto e importanti incarichi anche presso la pubblica amministrazione. Scrittore per diletto, con la passione per il tiro a volo che gli ha fruttato podi nazionali e regionali in diverse discipline.

Dottor Curtò, ci spiega cosa è successo con questo libro, perché ha convinto anche gli scettici, quelli che prima le avevano, letteralmente, chiuso le porte in faccia e adesso tutti ne parlano e tutti la invitano a parlare dei figli di Nessuno?
Sin dai primi passi e dalle prime autorevoli recensioni, il mio lavoro è stato giudicato idoneo alla trasposizione cinematografica. Gli addetti ai lavori hanno individuato tra le righe una innata sceneggiatura che oltre a rendere scorrevole il testo, lo rendeva vivo al lettore, sino a coinvolgerlo emotivamente. La svolta a fine luglio, quando mi è stata assegnata la menzione speciale per la sceneggiatura al Messina Premio Cinema. In quella importante e, per me, insolita Kermesse ho avuto modo di conoscere personalità illustri del mondo del cinema… alla fine siamo arrivati alla proposta di fare una fiction in sei puntate e soprattutto alla proposta di essere io lo sceneggiatore. Poi, si sa, il cinema e il suo fascino fanno gola a tutti e anche gli scettici hanno cominciato a ricredersi, persino coloro che mi avevano snobbato come scrittore sconosciuto”.

Ma adesso, archiviato, o quasi, un 2023 da favola, per il 2024 cosa ci aspetta?
Nella vita, come nello sport e nel lavoro i risultati sono frutto della programmazione, spesso, non sempre. Nel 2023, ho trasformato il sogno in progetto, nel 2024 il progetto deve realizzarsi, farò di tutto a che si realizzi, anche se non sarà facile”.

Mi sembra cauto o forse scaramantico… sicuramente con i piedi per terra
Vede, nel mondo del cinema tanti iniziano e pochi finiscono, molti pur finendo la produzione non vedranno mai il successo… qui è tutto più difficile, specie se sei ‘figlio di Nessuno’. Io sono contento per il successo del mio libro, ma vederlo in sala o sullo schermo mi renderebbe, comprensibilmente, felice. E poi, come dice il mio personaggio principale: ‘Sognare non costa nulla, ma aiuta a passare la nottata’”.

Ci può svelare in anteprima qualcosa sulla fiction che vedrà il primo ciak a febbraio 2024?
Chiaramente siamo tutti sotto contratto e gli accordi ci impediscono di diffondere notizie anzitempo, al momento opportuno vi informeremo attraverso una conferenza stampa che si terrà nel Siracusano, credo”.

Come mai nel Siracusano e non a Messina?
Nessuno è profeta in patria…(sorride) e, poi, gireremo oltre a Messina anche e tanto a Siracusa, Ragusa, Agrigento”.

Lei sarà anche lo sceneggiatore della fiction?
Sì, ho depositato nelle mani del produttore la sceneggiatura per la prima puntata, quella in cui i personaggi sono ancora giovani e vanno a scuola, poi, nelle altre puntate cambieremo gli attori, con personaggi adulti”.

Siamo a natale, ci regali almeno qualche chicca sulla fiction? Sia buono!
Va bene, sarò buono. La regia sarà affidata a Claudio Bellezza. L’attore umbro ha al suo attivo un curriculum di tutto rispetto e ora siede anche sulla sedia del regista. Nel cast, dieci attori dai volti assai noti di tutta Italia, poi una dozzina di ragazzi provenienti dalle scuole di cinema e teatro isolane e 700 figuranti e/o comparse tutti siciliani. Sono stato buonissimo, ma adesso vi prego non chiedetemi di più, perché non posso. Parliamo del libro”.

Grazie! Parliamo del libro, perché la sua attività promozionale non si fermerà, ma continuerà. Come?
Questo romanzo mi ha dato grandi soddisfazioni, non posso abbandonarlo… Non ho mai ambito a partecipare a concorsi letterari, né a partecipare a premi importanti, ho sempre cercato il rapporto con la gente. I maggiori successi li ho avuti nei teatri e nelle piazze e lì voglio tornare, mi piace così”.

Già! Dimenticavo! Le sue non sono presentazioni tradizionali, ma monologhi teatrali in cui da solo, a volte con enfasi, fa piangere e ridere il pubblico, mentre racconta dei suoi figli di Nessuno
Chi segue gli altri non arriva mai primo. Io non avevo niente e nessuno alle spalle: niente media social manager, niente ufficio stampa e niente gabinetto di lettura… ma soprattutto, come i miei personaggi, niente santi in paradiso. Così, mi sono inventato un modo nuovo di presentare che affascina e diverte, che incuriosisce, soprattutto. Io non ho fatto nessuna presentazione in libreria, ma ci tengo a dire che non ho nulla contro le librerie, anzi di comune accordo con l’editore non vendiamo su Amazon, per aiutare i piccoli librai locali. A me non interessa vender tanto il libro, a me interessa avere il favore del pubblico, mi piacciono gli applausi, i cori da stadi quando entro nelle scuole, le grida di piazza, le pacche sulla spalla della gente comune, i complimenti di chi ti ferma per strada… anche se non ha comprato il libro. Il mio è un messaggio sociale, forte, di rottura col sistema, il mio libro riscatta una generazione di siciliani, ‘I figli di Nessuno’ sono una categoria morale. Io parlo a braccio alle presentazioni, perché ho qualcosa di importante da dire e la gente mi ascolta con interesse questa è la gratificazione più grande per uno scrittore emergente come me”.

Scrittore e adesso anche sceneggiatore?
Adesso, possiamo dirlo, oltre che scrittore sono anche uno sceneggiatore” (sorride).

Quindi, nel 2024 cosa ci dobbiamo aspettare, dove presenterà il libro e come?
Il format non lo cambio, magari lo miglioro. Mi dedicherò tanto alla Sicilia, la mia terra e il teatro della mia opera. Andrò nelle associazioni, nelle parrocchie, ma soprattutto nelle scuole. Di continuo, vengo contattato da istituti scolastici per organizzare incontri. Nel 2024, la mia attività sarà gestita da una Agenzia, la ‘GS production’. Poi, continueremo con il tour delle principali città con teatri e, in estate, con le piazze dei piccoli comuni e dei villaggi cittadini. Sarò ospite di manifestazioni, eventi e feste e nel frattempo, aiuterò il regista Claudio Bellezza per la fiction. Vorrei pure provare a fare de ‘I figli di Nessuno’ una commedia in quattro atti per il teatro, proseguendo l’esperimento fatto con le scuole medie di Canicattì”.

Bene! Non mi resta che augurarLe un buon 2024, ma prima posso chiederLe il segreto del suo successo?
Ma quale successo? Questo è solo un poco di… notorietà, chiamiamola così. Non ci montiamo la testa che la gara è lunga e siamo solo all’inizio e, come scrivo nel romanzo, CURRI TOTO’. Ah? Per chiosa finale… la mia caratteristica è la stessa dei Corleonesi: la fame. Il desiderio di prendersi con le proprie mani, quello che non ci è stato dato onestamente, però! Onestamente e solo col lavoro, brava gente siamo, siciliani brava gente”.