Le Donne di Marcela Serrano: Come moderne Dulcinea

La scrittrice cilena Marcela Serrano rende omaggio alla sensibilità femminile attraverso 20 racconti. Tra tutti, è centrale Adorata nemica mia che dà il nome alla raccolta: un omaggio al Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, ma ancor più una riscrittura della storia narrata da Dulcinea, un pretesto per stigmatizzare cliché letterari e luoghi comuni sulle donne. Aldonza/Dulcinea – resa immortale dal suo cavaliere errante – è una villana, una donna che affronta le fatiche della quotidianità con pragmatica lucidità. La protagonista, sublimata dall’amore del suo Don Chisciotte, ha una personale visione dell’amore e della vita, ma nessun uomo è capace di leggere nel suo inconscio e percepire la sua complessa natura. Nell’immaginario maschile, rimane il vagheggiamento di una donna idealizzata che sorregge l’uomo, proiettandolo in una vita da sogno. Se Dulcinea era stata salvata e consacrata all’immortalità dal cavaliere errante, nelle ultime battute sarà egli stesso a invocare l’intervento della donna, bramoso del suo salvifico amore. Gli sopravvive Aldonza, immortale nell’immaginario letterario, eppure fatta di carne e ossa. L’autrice trae spunto da questa riflessione letteraria per affrontare un viaggio nell’inconscio femminile. Il racconto di Aldonza/Dulcinea è il nodo centrale da cui si dipanano come fili le storie di varie protagoniste che irrompono nella narrazione con il loro carisma. A volte, travalicano la vita, altre volte la subiscono, ma si misurano sempre con l’imprevisto e con la mutevolezza dell’esistenza. La Serrano – dal Cile ai Balcani passando per la Mancia – ripercorre la storia di donne in costante evoluzione: Maria deve fare i conti con la sua gelosia verso il giovane marito; mamma Paulina deve affrontare il dramma dello stupro della figlia e accettare l’aborto, giungendo a patti con la propria coscienza; Manuela incontra Javiera Carrera per discutere del mancato riconoscimento dei meriti delle donne combattenti. Non manca la disperata lotta per la felicità di Anabella e Marily; la fuga di Milka da un matrimonio asfissiante e infelice, e la scelta di Elojsa di interrompere il viaggio con Fabio per ripartire da sé. Donne forti e risolute, ma anche sopraffatte: Maruya travolta, improvvisamente, dalla miseria e dall’amore violento del Sorcio e Bella uccisa dall’avido marito in cerca di dote.

La Serrano racconta anche le storie di donne fragili: per una maternità negata; per una contesa con la propria madre; per la mancanza della determinazione necessaria per cambiare un’esistenza noiosa e mediocre. Poi, c’è Ana che trova conforto nell’amicizia con Maria; chi come la vecchia Irma si abbandona all’illusione di sedurre il giovane fisioterapista Baldo e Leticia che, agli affanni della quotidianità frenetica, preferisce l’insostanziale leggerezza della vita virtuale. Ciascun racconto è fulmineo, un’irruzione repentina nella quotidianità di donne scosse dai calci della vita. A sorpresa, la Serrano dedica l’ultimo racconto, intitolato 2 Luglio, a un uomo. Il protagonista è un ambizioso politico, Pedro Ángel Reyes, che vive con la escort Carmen Gaza, donna scostante che non perde occasione per denigrarlo e mostrargli la sua ostilità. Pedro ordisce la sua vendetta: vincere le elezioni, sedurre la giovane segretaria e lasciare Carmen, ma La vita ha in serbo anche per lui un colpo basso. Una donna fatale lo distoglie dai suoi doveri politici e il partito perde le elezioni, rincasato non gli resterà che constatare che Carmen è andata via abbandonandolo a se stesso. Il finale amplifica la differenza tra uomo e donna nell’approccio alla vita. È, prevalentemente, prerogativa femminile abbandonarsi all’esistenza con istinto, naturalmente, senza macchinazioni cerebrali che, troppo spesso, ingannano i protagonisti maschili. Moderni Don Chisciotte pianificano e vivono nel sogno e nell’aspettativa, mentre moderne Dulcinea affrontano l’imprevisto, ciascuna a suo modo, con singolare sensibilità e forza, sempre artefici del proprio destino e fortemente ancorate alla realtà.

di Tiziana Santoro