Gole dell’Alcantara: Tornano Odissea e Inferno

Tornano gli spettacoli di maggior successo nella stagione teatrale estiva dello scorso anno: l’Inferno di Dante e l’Odissea di Omero nelle Gole dell’Alcantara. Due lavori teatrali che hanno riscosso un enorme successo di pubblico perché sono a un tempo di grande livello artistico e popolarissimi, com’era del resto nelle intenzioni dei produttori, Buongiorno Sicilia e Vision Sicily. I due kolossal – per tutte queste loro caratteristiche – sono stati inseriti nell’elenco dei Grandi eventi 2020 dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana. E c’è, infatti, una grande attesa da parte degli spettatori, affamati di teatro dopo il lockdown, per il ritorno delle due rappresentazioni, che, entrambe dirette da Giovanni Anfuso, debutteranno presto: il 23 luglio aprirà la stagione l’Odissea che andrà avanti per venti repliche – due a sera dal giovedì alla domenica per cinque settimane –, mentre dal 27 agosto il magnifico scenario delle Gole ospiterà l’Inferno.

I produttori hanno, ovviamente, dedicato grande attenzione alla sicurezza degli spettatori: ingegneri specializzati hanno progettato le piante – su una riva ci saranno in tutto 198 posti a sedere, mentre sull’altra riva, al di là del fiume, reciteranno gli attori – e tracciato percorsi da e per il greto del fiume che consentissero sempre l’indispensabile distanziamento. Sono stati, inoltre, messi a punto tutti i protocolli di sanificazione tenendo conto tra l’altro che si opera all’interno del Parco fluviale dell’Alcantara. “In questa edizione di Odissea – ha raccontato Anfuso –, ci saranno molti degli straordinari attori che, lo scorso anno, resero indimenticabile lo spettacolo, a cominciare da Davide Sbrogiò, e Angelo D’Agosta che rappresentano il primo l’Ulisse maturo, e il secondo quello giovane. Nel mio adattamento, infatti, ci sono due Ulisse in scena contemporaneamente. Quello che vive le storie di Polifemo, di Circe, delle Sirene e l’altro, ormai invecchiato, che torna a casa nella sua Itaca. Ma quella narrata è, soprattutto, la storia di una comunità che si presenta in scena per raccontare se stessa e la propria immutabile umanità”.