Da informazioni tramandateci dallo spirito di osservazione di antichi fotografi, che della fotografia gli stessi hanno fatto un cavallo di battaglia per la loro espressività. Grazie ad esse è, oggi, possibile inaugurare ipotetici scenari e stili di vita che fanno navigare la mente a quei tempi trascorsi. Certo, Messina ha conservato ben poco dell’antico splendore del “dopo” terremoto. Essa fu definita la città più bella del mediterraneo sia dal punto di vista geografico, che culturale e commerciale. È triste vedere, a tutt’oggi, lo stato generale in cui versa la nostra città. L’abbandono è uno stato comune, il degrado fa, spesso, da padrone nell’indifferenza di molti. Ma chissà che un giorno tutto questo possa cambiare. Come si dice? La speranza è l’ultima a morire.