Ricorre a Messina la festa della ‘Madonna della Lettera’, Patrona della città. I messinesi, per antica tradizione e fede, si raccolgono per onorare la Madre di Gesù che accordò alla città la Sua perenne protezione. Messina, insignita da tanta benevola attenzione, ha conservato intatta, nei secoli, la sua devozione verso la Vergine Madre, eletta Patrona della città e, a testimonianza di ciò, Le ha dedicato una colonna votiva alta 60 metri che si erge sul braccio estremo del porto falcato, sul maschio del forte San Salvatore (costruito dagli spagnoli nel 1546). La stele riporta impresse le parole più significative della Lettera e sulla sommità la statua della Madonna, in bronzo dorato, che fu inaugurata il 2 agosto 1934 dal Papa Pio XI. Con un telecomando il papa accese da Roma le luci che illuminano l’aureola della Madonna. “Vos et ipsam civitatem benedicimus”, è la frase scolpita nel cuore di ogni abitante della città, e sulla stele eretta nel porto di Messina, per dare il segno anche ai forestieri del dono celeste.
La Tradizione narra che, dopo la venuta di San Paolo nella Città dello Stretto, molti cittadini si convertirono al Cristianesimo e, nel 42, quando Paolo tornò in Palestina, alcuni di loro lo accompagnarono per conoscere la Madonna. In segno di gratitudine, la Vergine promise loro protezione e consegnò una Lettera, scritta in ebraico e legata con una ciocca dei Suoi capelli. L’arcivescovo di Messina, mons. Calogero La Piana, nelle sue omelie, non manca di riportare l’attenzione sul ruolo di Maria, Madre tenera di tutti, ma soprattutto dei deboli e di chi non ha voce per affermare e difendere la propria dignità. Un ruolo che, nella società e nella Chiesa, viene richiesto a ciascun cristiano. Un contributo fattivo a difesa dei poveri, degli emarginati, degli ammalati e degli anziani. Un impegno costante per ricostruire valori in una società fuorviata da falsi ideali e illusorie realtà.
Testo della Lettera consegnata dalla Vergine Maria ai messinesi:
Maria Vergine figlia di Gioacchino,
Umilissima serva di Dio,
Madre di Gesù crocifisso,
della tribù di Giuda,
della stirpe di Davide,
salute a tutti i messinesi
e Benedizione di Dio Padre Onnipotente.
Ci consta per pubblico strumento che voi tutti con fede grande
avete a noi spedito Legati e Ambasciatori,
confessando che il Nostro Figlio,
generato da Dio sia Dio e uomo
e che dopo la sua resurrezione salì al cielo:
avendo voi conosciuta la via della verità
per mezzo della predicazione di Paolo apostolo eletto
per la qual cosa benediciamo voi e la vostra città
della quale noi vogliamo essere perpetua protettrice.
Da Gerusalemme 3 giugno anno 42 di Nostro Figlio. Indizione 1 luna XXVII.
di Domenica Timpano