Messina – Convento di Santa Maria di Gesù Superiore: Dieci anni di impegno

Tutto ebbe inizio il 9 aprile del 2011, in occasione della Settimana della Cultura, anche se in precedenza c’erano stati altri saltuari interventi e, tra questi, merita un cenno quello effettuato il 7 febbraio del 2010 con il coordinamento del compianto Mino Licordari. Un gruppo di persone – animate da buona volontà e dall’amore verso i beni culturali e Antonello da Messina – si sono cimentate a portare avanti un’opera ‘ciclopica’. Ogni sabato, mattina o pomeriggio, i volontari erano lì a ripulire il sito da tonnellate di rifiuti di ogni genere, da alberi infestanti, arbusti e rovi, rendendolo, così, alla fine fruibile. Si sono organizzati convegni, mostre, dibattiti, visite guidate, sopralluoghi di sindaci, assessori regionali, deputati, ma a parte un finanziamento erogato nel 2006 (di 40mila euro) dall’allora presidente della Regione, on. Cuffaro, alla Soprintendenza di Messina, per ‘il progetto di recupero, valorizzazione e pubblica fruizione dell’area archeologica dei resti del Monastero di Santa Maria di Gesù Superiore’, poi, colpevolmente, fatto andare in perenzione (ovvero somma non spesa che ritorna nelle casse regionali), non ci sono stati ulteriori impegni economici, nonostante vacue promesse. Eppure, il sito ha una storia antica e, nello stesso tempo, affascinante. Di proprietà della vicina Parrocchia omonima, l’area, di circa 3.000 mq è assegnata alla cura e custodia della Coop. Sociale Trapper che, assieme alla Fondazione di Partecipazione Antonello da Messina e ai volontari, promuovono e rendono possibile la fruizione dell’area archeologica. Sorto nel 1166 per opera dei frati pellegrini Carmelitani (utilizzando i resti di antiche terme romane), fu utilizzato come base per recarsi in Terra Santa e, dopo la pace firmata da Federico II e il sultano, il 18 febbraio 1229, e la conseguente espulsione dei frati dai luoghi santi, divenne il primo convento dei Frati Carmelitani sorto in Europa con il titolo di ‘Ecclesia di Santa Maria del Monte Carmelo’.

Nel 1263, fu ceduto a suor Frizia, terziaria carmelitana, che, assieme ad altre diciannove pie donne, si stabilì nel monastero chiedendo a papa Urbano IV di professare vita claustrale con la regola cistercense. Nel 1389, le suore si trasferirono nel Monte della Caperrina, nel nascente monastero di Santa Maria dell’Alto (Montalto) e, nel 1418, vendettero il convento ai Frati Minori Osservanti e il sito divenne il primo di quest’ordine sorto in Sicilia con il nuovo titolo di Santa Maria di Gesù. L’alluvione del novembre 1855 coprì interamente la chiesa e la sottostante cripta medievale e, la nuova chiesa eretta esattamente sopra la prima, con le stesse dimensioni (m. 30 per 8) fu anch’essa rovinata dalla tragica alluvione del 16 novembre del 1863. Nel 1866, a causa delle leggi eversive, il convento, anche se in parte interrato, fu trasformato in ospedale d’isolamento per malattie infettive. Nel 1886, la nuova chiesa – la terza in ordine temporale – fu ricostruita da padre Luigi Castiglione da Bronte (a spese del Municipio), adattando l’antico refettorio, ornata con alcuni elementi e portale appartenenti all’antica Chiesa di San Camillo. Il refettorio così ristrutturato fu riaperto al culto e il convento, molto danneggiato dalle acque del vicino torrente, fu ristrutturato.

Il terremoto del 1908 distrusse quasi interamente la chiesa e il convento. Sull’antico sito, fu realizzata una chiesa baracca e aperta al culto fino al 1934, anno in cui fu inaugurata la chiesa attuale costruita su un terreno donato dal proprietario barone Marullo di Condojanni. Il sito fu, successivamente, abbandonato e completamente coperto da superfetazioni, e divenne una discarica di rifiuti di ogni genere. In questo luogo, trovarono sepoltura personaggi famosi: Andreotta Staiti e i suoi due figli morti per peste, Matteo e Federico e il nobile D. Antonio La Rocca, i cui monumenti sepolcrali sono custoditi al Museo Regionale; uno dei più valori militi del ‘400 Galeotti Bardaxi e, tra gli altri, il padre di sant’Annibale Maria di Francia, cavaliere Francesco Maria Di Francia. Ma il sito conserva anche i resti mortali di uno dei più grandi artisti del rinascimento: Antonello da Messina. Lunghe e approfondite ricerche sui libri dei morti conservati in varie chiese cittadine e sugli atti testamentari precedenti, coevi e successivi alla morte del ‘pittore divino’, ci fanno affermare, senza dubbio alcuno che, proprio in questo luogo, riposano le ossa di Antonello. Il sito è stato per ben tre edizioni ‘Luogo del Cuore FAI’ – ultima quella del 2021 – ed è stato inserito tutti gli anni nelle ‘Vie dei Tesori’. Un progetto relativo ad alcuni importanti saggi di scavo è stato presentato qualche anno fa alla Soprintendenza e all’Università di Messina per avere le autorizzazioni necessarie per realizzare gli auspicati saggi iniziali, propedeutici a un’ampia campagna di scavo, mentre negli anni passati abbiamo realizzato, grazie alla collaborazione con il CNR di Messina, la stessa università e l’ordine dei geologi, importanti ricerche scientifiche (tomografia computerizzata, georadar, rilievo aerofotogrammetrico, ecc.). Ma, in particolare – grazie all’architetto Giusy Vinci e ai suoi collaboratori – è stato redatto, gratuitamente, un progetto (e un progetto stralcio inerente la salvaguardia dei resti della chiesetta ottocentesca), relativo al recupero e fruizione del sito.

Per tutto questo tempo profuso per rendere fruibile l’area e mantenerla pulita, si deve un immenso grazie a tutti i volontari, dal più piccolo di sei anni al più grande di novanta, e a tutte quelle associazioni e ai volontari occasionali, che ci hanno aiutato in questa ardua impresa. Il mio pensiero va a tutti coloro che ci hanno aiutato nel passato e a quelli che continuano a farlo nel presente come: Piero Giacopello, Francesca Mangano, Lillo Marchese, Filippo Triscari, Camillo Smedile, Giovanni Marotta, Giovanni Minissale, Roman, Caterina Oteri e, la new entry, Pina Probo. Ringrazio tutta la stampa cittadina e il quotidiano locale Gazzetta del Sud che ci hanno sempre sostenuto. Nella seconda metà di novembre, si terrà un importante convegno sull’area archeologica e su Antonello che, ancora una volta, metterà in evidenza l’importanza del convento di Santa Maria di Gesù Superiore e il luogo di sepoltura del maestro Antonello. Intanto, invitiamo tutti a partecipare al prossimo evento che si terrà proprio nel sito, martedì 28 settembre, alle ore 17.00, in occasione delle iniziative promosse dalla Curia ‘Il Tempo del Creato’. Con tutti i volontari e per coloro che vogliono diventarlo o desiderano solo visitare il sito, l’appuntamento sarà alle ore 9.30 di sabato 11 settembre.

Giuseppe Previti – coordinatore dei volontari