Sulla cima più alta del Santuario di Montalto, domina, imponente su Messina e sullo Stretto, una statua marmorea della Madonna che guarda, protegge e benedice la città. Questa statua storica, scolpita da Calamech a spese del Senato messinese, ha subìto, nel tempo, tanti spostamenti. Si trovava sopra una torre affiancata al santuario, chiamata Torre Vittoria per celebrare, appunto, la vittoria di Lepanto conseguita dai Cristiani, per l’intervento della Vergine. Questa statua, crollata il 12 maggio 1910, è stata eretta dallo storico del santuario, mons. Francesco Bruno, su un basamento costruito con le pietre tolte dalle vecchie fondamenta del suddetto santuario che richiamavano alla memoria, quel fatidico giorno del 1294, quando la pia sovrana, la Regina Costanza, buttò la prima pietra nel solco scavato per le fondamenta del santuario. Il basamento della statua fu rifatto aggiungendo alle pietre del 1294, altre pietre del Monte Carso e del Grappa.
Su questo basamento fu posta una colonna di granito rosso di Taormina, sormontato da un antico capitello, sul quale fu collocata la statua della Madonna. Sul basamento fu posta la seguente scritta: “Su questa vetta/che ha inteso sempre i fremiti di Messina/ sulle pietre dei Vespri/trasportate quassù dalle nostre Eroine/per combattere il nemico/e per edificare il Santuario/ sulle macerie della nostra Patria/sulle rocce del Grappa e del Carso/la statua della Madonna della Vittoria/eretta dal Senato dopo la battaglia di Lepanto/ sorge/ Simbolo di Resurrezione della città colpita/ Propugnacolo nelle sue lotte/ Monumento dei suoi eroismi”. Purtroppo, manca una foto di questo insigne monumento distrutto nei lavori del nuovo santuario, fatto costruire dal grande arcivescovo mons. Angelo Paino, dove fu posta in cima – come ho detto – la statua della Madonna che domina e benedice la nostra città.
di Alfonso Saya