“Davanti all’inconoscibile,
l’angoscia,
Davanti a un telo bianco
il gelido rumore di un respiratore,
Davanti a un sole morente
la caducità
di un silente universo.
È una lama tagliente
che si insinua,
sotto il peso insondabile
di eclissi di cieli
e stelle frantumate.
Solo nelle memorie del cuore
intatte identità,
carezze che sfiorano
l’ansimante respiro.
Aleggia l’ombra della notte
sui camion in fila,
Eppure è mattina ma la città tace.
Il vento stamane è afono
e la pioggia eco
di un dolore lacerante.
Senza sentieri tracciati
arriverete tutti alla meta,
Dimora pregnante
di un’eterna gioia,
immune da ogni pericolo.
E io,
Resto qui, immobile,
in sconfinate lontananze
Mentre il Tempo
continua, noncurante, a invecchiare.
di Rosanna Affronte