Quando il cuore diventa secco – e il cervello è cieco,
L’anima turbata osa – a chiedere un qualcosa.
Certo, non d’argento, oro – Lì non c’e vero lavoro,
Essa chiede con umiltà – Un abbraccio di fedelta.
Che si fa sempre sentire – nelle onde così dire,
Per poi dare tranquillità – oasi di serenità.
Attraverso gesti puri – si toccano cuori duri,
Nella speranza e gioia – superano quella noia.
Che viene dalla rutina – accecata e meschina,
E non ci dà nessuna tregua – col dolore che ne segua.
Voltiamo pagina ora – Caro Signore, Signora,
Apprezziamo questi giorni – con piccole attenzioni.
di Fra Mario Attard