Nella notte più oscura
Nella paura dell’età,
Nel vuoto dell’amarezza
Mancanza piena di pietà.
Guardo a te O Signore
So che tu non hai la colpa,
Cerco forse di capire
Aperta la mia bocca.
Chissà se questo credente
Digerisce l’avversità?
Una cosa dico con
Tantissima sincerità.
Comprendo quel ritiro
Alcuni sentono prendere,
Dov’è vero il rifugio
Chi gli vuole sostenere?
Signore, sei Fraternità
D’amore che non ha fine,
Puoi ora illuminarmi
Puoi togliermi queste spine?
Alla consapevolezza
Di questo intimo pozzo,
Che strada devo scegliere
Del buonino o del rozzo?
Ma Signore il silenzio
Non mi dà nessuna risposta,
È vero e verissimo
Che tu non sei della posta.
Ora dimmi, sei il Padre
Che ascolti tuoi figli,
Immagino tutto
Persino fiori e gigli.
Ma Padre perché l’angoscia
La sempre dolce tristezza,
Che senso ha la predica
Con tanta riservatezza?
Mi hanno detto più volte
Proprio parecchio su di te,
Ma ora mi sono stufo
Guarda! Ho preso un caffè!
Dicono o non dicono
Una cosa davvero so,
Seguo soltanto il tuo
Spirito in me che mi può
Dare la pace interna
Che a te assai imploro,
E poi nelle tue mani
Adesso mi riposo!
di Fra Mario Attard