Il 29 ottobre si celebra il beato Rosario Angelo Livatino ed è anche il giorno in cui, nel 1988, a 36 anni, si accostò al Sacramento della Confermazione, compimento di un percorso di fede che abbracciò da adulto con convinzione. Quello vissuto il 9 maggio 2021 è stato un avvenimento straordinario, il primo magistrato beato nella storia della Chiesa Cattolica, a presiedere la solenne celebrazione il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Non ci sono reliquie di quel che resta del corpo di Rosario Livatino, sull’altare della sua beatificazione, ma la camicia ingrigita dal sangue rappreso, indossata nel momento del martirio dal giovane magistrato, che compare dentro una teca trasparente. Durante l’intensa omelia, il cardinale Semeraro ha ricordato le tre lettere “STD, Sub Tutela Dei”, che Livatino “scriveva in pagine particolari e, qualche volta, ha scritto sovrastato dal segno della Croce”. Rosario Livatino non era un uomo dalle grandi certezze, ma piuttosto dalle grandi e coraggiose domande. Non gli interessavano una fede esibita o una carriera brillante. Aderiva con sincerità di cuore al Vangelo e lo incarnava nelle sue scelte di vita, era un uomo innamorato di Dio, dei suoi genitori e della giustizia, che cercava la normalità del bene e aveva fatto voto di “camminare sempre sotto lo sguardo del Signore”.
Un’altra sua caratteristica era l’enorme senso di responsabilità. Si sentiva responsabile verso lo Stato, verso il ruolo di tutore della legge che gli aveva affidato e, soprattutto, verso le persone, i loro diritti e la loro dignità, le sue bussole erano il Vangelo e il Codice, che sempre teneva a portata di mano. La Congregazione delle Cause dei Santi lo ha proclamato beato perché ucciso “in odium fidei”, ossia per disprezzo verso la sua fede cristiana. Oggi più che mai, Rosario Livatino vive, vive nella memoria di chi l’ha conosciuto, vive nell’ammirazione di tanti magistrati, giuristi e studenti che a lui si ispirano nel coltivare l’amore per il diritto e, soprattutto, per i diritti di ogni persona. Vive nell’impegno di chiunque si spenda contro ogni forma di prepotenza, violenza e sopraffazione dell’uomo sull’uomo. Per il giorno della sua prima memoria liturgica, il poeta Rosario La Greca di Brolo (Messina), ha composto una nuova lirica dedicata proprio al beato Rosario Angelo Livatino, dal titolo Sotto lo sguardo di Dio. È stato realizzato un video dalla bravissima Gabriella Di Carlo di Vasto (Chieti), le stupende immagini sono di Alfina Sciacca, due eccellenze nel campo dei video religiosi, la voce narrante è dell’artista Ilaria Della Bidia, a cui va il ringraziamento di cuore da parte del poeta brolese, per la sua squisita disponibilità a declamare la lirica dedicata al beato Rosario Angelo Livatino. Ilaria Della Bidia, cantante, pianista, showgirl, compositrice, un’artista poliedrica, completa, ha preso parte a importanti trasmissioni televisive, sia in Rai che su Mediaset, dal 2011 affianca Andrea Bocelli in qualità di guest pop, esibendosi e duettando con il maestro durante i suoi concerti in Italia e nel mondo di Dio. Realizzazione video: Gabriella Di Carlo.