‘Agli angeli sommersi dal buio…’, è la nuova poesia composta in questi giorni dal poeta e scrittore Rosario La Greca di Brolo (Messina), in segno di cordoglio per le vittime e di vicinanza ai superstiti del naufragio in mare, avvenuto durante la notte del 26 febbraio scorso sulle coste di Cutro, in Calabria. Gli immigrati morti in mare sono “come una spina nel cuore”, ha detto papa Francesco, durante il suo primo viaggio del Pontificato avvenuto a Lampedusa. Intere famiglie sono morte in questa tragedia, tutte accomunate dal desiderio di una vita migliore, storie che chiedono un rinnovato impegno di solidarietà e di responsabilità, una nuova stagione umanitaria da parte di tutti. Gli immigrati sono nostri fratelli, sorelle e figli, difendere la loro vita è sacro. “La profonda tristezza e l’acuto dolore, che attraversano il Paese dopo questo ennesimo naufragio – ha detto il card. Matteo Zuppi –, chiedono un supplemento di umanità”.
AGLI ANGELI SOMMERSI DAL BUIO… (Alle vittime innocenti di Cutro)
Siete gli angeli sommersi
dal buio pesto degli abissi,
dove non filtra più la luce solare,
l’acqua è gelida,
il suolo fangoso,
squarciato da un silenzio religioso.
Creature innocenti,
vittime delle ingiustizie,
dei flutti dell’egoismo, del cinismo,
cariche di afflizione e angoscia.
Un frammento della luce di Dio,
d’accogliere, rispettare e amare.
Avvolti dallo spettro dell’indifferenza umana,
sognavate un futuro migliore,
una società più giusta, fraterna, ospitale.
Ora resta solo e risuona
l’eco dello sciaquio leggero delle onde,
lo strillo dei gabbiani…
“Ci sono tenebre nei cuori umani,
ma più grande è la luce di Cristo” (papa Francesco).