L’Avvento, cioè il tempo liturgico di preparazione al Natale in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini e, contemporaneamente, il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi, ci invita a percorrerlo insieme con il nostro Papa Francesco. Nei suoi scritti e insegnamenti, il Santo Padre ci offre delle belle riflessioni che ci aiutano a vivere questo periodo importante con maggior profitto non soltanto per noi, ma anche per i nostri fratelli e sorelle intorno a noi. Nell’Angelus del 3 dicembre 2017, il Papa ci dice: “L’Avvento è il tempo che ci è dato per accogliere il Signore che ci viene incontro, anche per verificare il nostro desiderio di Dio, per guardare avanti e prepararci al ritorno di Cristo”. L’avvento ci presenta su un piatto d’oro l’opportunità per pregare.
Nel suo discorso dell’Angelus del 10 dicembre 2017, Papa Bergoglio osserva: “L’Avvento è allora il momento favorevole per pregare con più intensità, per riservare alla vita spirituale il posto importante che le spetta. Dunque, l’Avvento non si concentra solo su Gesù. Un avvento autentico contiene sempre la figura importantissima di Maria, la Madre di Gesù e Madre Nostra! È proprio Maria che ci sostiene nella nostra attesta per Dio”.
Nell’Angelus del 8 dicembre 2013, Papa Francesco dice: “Maria ci sostiene nel nostro cammino verso il Natale, perché ci insegna come vivere questo tempo di Avvento nell’attesa del Signore. Perché questo tempo di Avvento è un’attesa del Signore, che ci visiterà tutti, nella festa, ma anche ognuno nel nostro cuore. Il Signore viene! Aspettiamolo!”. Questo periodo particolare con cui si inizia anche l’anno liturgico, ci prepara per il nostro incontro finale con Cristo. Nell’Angelus del 2 dicembre 2018, Papa Francesco ci dice: “In Avvento, non viviamo solo l’attesa del Natale, veniamo invitati anche a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo – quando alla fine dei tempi tornerà –, preparandoci all’incontro finale con Lui con scelte coerenti e coraggiose. Ricordiamo il Natale, aspettiamo il ritorno glorioso di Cristo e anche il nostro incontro personale: il giorno nel quale il Signore chiamerà”.
Nel suo discorso dell’Angelus del 27 novembre 2016, Papa Bergoglio afferma: “In questo tempo di Avvento, siamo chiamati ad allargare l’orizzonte del nostro cuore, a farci sorprendere dalla vita che si presenta ogni giorno con le sue novità. Per fare ciò, occorre imparare a non dipendere dalle nostre sicurezze, dai nostri schemi consolidati, perché il Signore viene nell’ora in cui non immaginiamo. Viene per introdurci in una dimensione più bella e più grande”. L’avvento è tanto speciale perché è il tempo liturgico dove la speranza viene restaurata.
Nel suo messaggio Twitter del 21 dicembre 2013, Papa Francesco disse: “L’Avvento è un cammino verso Betlemme. Lasciamoci attrarre dalla luce di Dio fatto uomo. Come sto accogliendo il Signore che mi viene incontro? Ho un desiderio per Dio? Voglio incontrare Cristo? Sto guardando con grande gioia per questo eventuale incontro? Com’è la mia vita di preghiera presentemente? Sto pregando con più intensità o ho smesso di pregare? In quale stato è la mia vita spirituale senza preghiera? Se Maria mi sostiene nel mio cammino verso il Natale il Santo Rosario lo sto meditando e contemplando quotidianamente? Credo che un giorno io devo fare i miei conti con il ritorno glorioso di Cristo? Sto preparando a questo incontro finale con Gesù mediante scelte coerenti e coraggiose? Quanto mi sto impegnando a vigilare me stesso per aprirmi alle necessità della gente che soffre intorno a me? Che posto hanno i poveri, i deboli e gli abbandonati nella mia vita? Mi sto apprendo il mio cuore a loro? E quando gli mostro l’amore di Cristo non sto anche allargando l’orizzonte del mio cuore verso l’eternità? Che cos’è la speranza per me? Credo che nella Parola di Dio c’è la vera speranza che sto avidamente cercando? Credo che la Parola del Signore non mi deluderà mai? La sto lasciando attrarmi sempre di più al mistero di Dio fatto uomo in Gesù Cristo non soltanto due mila anni fa, ma anche oggi, specialmente nelle persone sofferenti e sole?”.
di Fra Mario Attard