Approfitto del ripetuto invito di un caro collega, ormai in pensione, che ha lasciato Roma per la Sabina ristrutturando un vecchio casale vicino Rieti. C’è intorno tanto verde e una quiete straordinaria. Ma pure in questa pace tra la Sabina e l’Umbria il mio generoso collega non rinuncia al suo amore sconfinato per il Napoli alle prese con la preoccupante condizione della squadra napoletana, suo grande amore fin da ragazzo. Io continuo in qualche riflessione, impressionato dall’enorme successo di Boris Johnson sulla Brexit. È stato l’unico vero tema della campagna elettorale del leader dei conservatori che ha battuto in lungo e in largo la sua Isola con atteggiamenti spettacolari definiti anche dalla stampa britannica singolari e da comizi pop. La vittoria era del resto abbastanza prevista, ma non nella misura uscita dalle urne, già evidente dagli exit poll appena chiuse le urne. C’è stato il crollo dei laburisti, ipotizzato in certa misura ma non catastrofico come risultato. Sorprendente in fondo la quasi scomparsa dei liberal-democratici e di ogni forza minore senza peso alcuno nel nuovo parlamento a maggioranza assoluta dei conservatori. Restano però spina nel fianco i risultati della Scozia e dell’Irlanda. Si conferma in sostanza una avanzata della destra come in altri Paesi, spinta dal vento trumpiano, sostenitore accanito di Johnson fino al punto di esplicitare in più occasione il sostegno all’ex sindaco di Londra e a suggerire l’uscita dall’UE di altri Paesi.
Il caro collega ha mantenuto l’impegno per una visita a Greccio dove più di 800 anni fa il poverello di Assisi costruì il primo presepe e che rapidamente si diffuse in tutto il mondo. Lo ha ricordato di recente papa Francesco con una visita durante la quale, di ritorno dal Giappone, aveva lanciato il grido accorato contro gli armamenti nucleari, le guerre e le grandi sfide dell’umanità contro la povertà e la crisi ambientale. Sono i grandi temi che sarebbero indispensabili per una nuova politica diversa dal passato. L’Europa dovrebbe sapere rinnovarsi e costruire su questa base il suo futuro e affrontare con coraggio e creatività le sfide più urgenti. Promettendo in qualche misura di sviluppare la strada intrapresa con la nuova presidenza di una donna con il programma per l’energia pulita, lo sviluppo sostenibile e l’economia verde.
di Nuccio Fava