Il governo giallorosso, già nei suoi primi vagiti, ha fatto sentire la voce della senatrice PD Cirinnà, la quale è subito affrettata a rilanciare le sue ambizioni di sempre: legge contro l’omotransfobia, legalizzazione delle droghe leggere, matrimonio egualitario, omogenitorialità, riforma delle adozioni. Sono questi i segni del progresso civile della nuova coalizione che guida il Paese. Sono questi i veri bisogni civili degli italiani? Oggi, la famiglia ha smarrito la strada dell’essere unione stabile e fonte di nuova vita. Altri ‘istituti sociali’ si sovrappongono e ne diventano banale surrogato. Avanza in maniera prepotente una nuova cultura quella del gender, “termine introdotto nel contesto delle scienze umane e sociali per designare i molti e complessi modi in cui le differenze tra i sessi acquistano significato e diventano fattori strutturali nell’organizzazione della vita sociale. Il termine sta a indicare l’appartenenza di un individuo a un sesso oppure ad un altro non tanto sulla base delle differenze di natura biologica, quanto su componenti di natura sociale, culturale e comportamentale.
In sostanza, ogni individuo ha una propria identità di genere che può anche essere differente dal sesso caratterizzato dalle caratteristiche anatomiche. Il termine ‘genere’, invece, indica la percezione che ogni individuo ha di se stesso come maschio o femmina (identità di genere) e il sistema socialmente costruito intorno a quelle identità (ruolo di genere). La teoria gender si propone di dimostrare che la propria identità di genere non corrisponde necessariamente a un determinato orientamento sessuale. Questi messaggi sono stati trasmessi da alcuni docenti a scuola, a volte anche in modo inadeguato e inopportuno, scatenando tra i genitori un dibattito dai toni molti forti. Nel 2013, tramite il Dipartimento per le Pari Opportunità e l’UNAR (Ufficio Antidiscriminazioni), in collaborazione con diverse associazioni LGBT, l’Italia ha aderito al Programma del Consiglio d’Europa, adottando la Strategia nazionale LGBT 2013-2015 con lo scopo di combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Dopo tanta diffusione, che ha creato confusione e disgregazione dei valori irrinunciabili, si percepisce che quella del gender è un’ideologia artificiosa e senza alcun fondamento scientifico, come ha scritto il giornalista Luca Marcolivio. Uno dei primi ‘rinnegati’ è il professor Christopher Dummitt, docente di storia canadese alla Trent University di Peterborough (Ontario). Il suo saggio ‘The Mainly Modern: Masculinity in Postwar Canada’ era diventato un manifesto della cultura gender in Canada, un ordigno culturale tra i tanti per sventrare gli stereotipi di genere. In un recente articolo pubblicato su ‘Quilette’, il prof. Dummitt ammette che le posizioni dei suoi oppositori erano fondate e che “ci sono davvero due sessi (maschio e femmina), come i biologi hanno sempre affermato sin dagli albori della scienza”. Egli ammette che la sua ricerca “non ha dimostrato nulla” e che nella teoria gender c’è molta ideologia e pochissima scienza. Dummitt ha, inoltre, dichiarato: “Il mio ragionamento rozzo e altre opere accademiche che sfruttano lo stesso pensiero errato sono ora ripresi da attivisti e governi per imporre un nuovo codice di condotta morale”.
Quelle idee sono, oggi, presenti nei dibattiti sui diritti dei transessuali, sulle unioni civili e hanno come finalità quella di distruggere l’idea di famiglia. Nel discorso dii fine anno, il Presidente Mattarella ha sollecitato tutti a “riporre fiducia nelle famiglie italiane. Su di esse grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Hanno affrontato i momenti più duri, superandoli. Spesso con sacrificio. Fornire sostegno alle famiglie vuol dire fare in modo che possano realizzare i loro progetti di vita”. Tutto ciò è in contrasto con gli interventi distruttivi che alcuni parlamentari pongono in essere, emanando leggi, decreti, tasse e riducendo i sostegni economici alle famiglie meno abbienti. Se crolla il colosso del Gender forse si potrà ancora recuperare il valore famiglia che oggi appare come una piccola fiammella sotto la cenere, ma ci sono troppi interessi e il relativismo che ha ucciso la morale e l’etica ha preso radice nella società di oggi ed è difficile estirparlo. Il comodo e gli interessi personali sono così fortemente intrecciati che non consentono di ricercare il bene comune e sociale, capace di guardare al futuro e ridare speranza all’intera umanità. Andiamo avanti non che ci crediamo… gli altri non so.
di Giuseppe Adernò