C’è il fulminante Giannelli che fa incontrare i due Papi: Francesco titubante e pensieroso ascolta il collega: “Ma non ti pare che l’età sia troppo avanzata per occuparsi di celibato?”. Problema certo enorme quello del celibato dei preti con possibilità di matrimonio sempre discussi e applicati nella storia della chiesa in differenti luoghi e circostanze. E proprio Benedetto XV se ne è fatto promotore con preti anglicani passati alla chiesa cattolica. Ma qui si è inserito il serpentello e la coda del diavoletto nella forma di quel furbacchione del cardinale americano che si è inventato una pubblicazione a quattro mani con Ratzinger, con l’evidente intenzione di screditare Papa Francesco e favorire le correnti conservatrici presenti nella chiesa, specie negli Usa sull’onda della presidenza Trump e della sua volontà di restare alla casa Bianca.
Insomma, si tende a contrastare l’azione di Francesco spesso tropo in viaggio su terreni e tra i popoli più abbandonati della terra. Si tenta in particolare di fare di Trump il difensore assoluto dei valori dell’Occidente da contrapporre ai musulmani come ai tempi delle Crociate, ignorando del tutto la distanza dei secoli e la visita che già allora fece San Francesco nella tenda del sultano. Riguardo a Papa Francesco la sua linea è chiarissima e resta, però, un problema non risolto: lo statuto del Papa Emerito, della sua responsabilità e del valore delle sue esternazioni, problema da diritto canonico e che la sapienza della chiesa saprà risolvere. Il tutto fa emergere una piccola lezione anche per noi giornalisti sempre pronti a suonare le trombe senza serie e vere ragioni.
di Nuccio Fava