Trottare come il somarello

Domenica delle Palme 2021 è stata l’esatta replica di quella del 2020. Questo Coronavirus ci sta facendo non correre, ma trottare! Mah! Non so perché mi sono permesso di usare l’interiezione ‘Mah!’. È vero che questa situazione ci porta il dubbio e l’incertezza. Forse anche una drammatica dose di rassegnazione. E, davanti a questa scomodità, immediata scatta la nostra naturale disapprovazione. Ma tu ed io siamo tanto abituati a correre e mai a trottare. Gesù avrebbe benissimo scelto di entrare in Gerusalemme con un magnifico cavallo imperiale che corre come una vettura di Formula 1. E, invece, scelse un somarello. Quel somarello che, il bravissimo Paolo Barabani, con quella sua mitica canzone del 1981, incoraggiò dolcemente con queste parole: “Hop hop hop somarello/Trotta, trotta, il mondo è bello/Hop hop hop somarello/Trotta, trotta, il mondo è bello”. Trottare significa apprezzare la bellezza della nostra fede cristiana. Trottare nella fede cristiana implica crescere nello stupore di Gesù che ha dato la sua vita per noi per salvarci!

Nella sua profonda omelia nella celebrazione della Domenica delle Palme che si è svolta, nella Basilica di San Pietro in Vaticano, domenica 28 marzo 2021, papa Francesco diceva:Chiediamo la grazia dello stupore. La vita cristiana, senza stupore, diventa grigiore. Come si può testimoniare la gioia di aver incontrato Gesù, se non ci lasciamo stupire ogni giorno dal suo amore sorprendente, che ci perdona e ci fa ricominciare? Se la fede perde lo stupore diventa sorda: non sente più la meraviglia della Grazia, non sente più il gusto del Pane di vita e della Parola, non percepisce più la bellezza dei fratelli e il dono del creato. E non ha un’altra via che rifugiarsi nei legalismi, nei clericalismi e in tutte queste cose che Gesù condanna nel capitolo 23 di Matteo… Ripartiamo dallo stupore; guardiamo il Crocifisso e diciamogli: ‘Signore, quanto mi ami! Quanto sono prezioso per Te!’. Lasciamoci stupire da Gesù per tornare a vivere, perché la grandezza della vita non sta nell’avere e nell’affermarsi, ma nello scoprirsi amati. Questa è la grandezza della vita: scoprirsi amati. E la grandezza della vita è proprio nella bellezza dell’amore. Nel Crocifisso, vediamo Dio umiliato, l’Onnipotente ridotto a uno scarto. E con la grazia dello stupore capiamo che accogliendo chi è scartato, avvicinando chi è umiliato dalla vita, amiamo Gesù: perché Lui è negli ultimi, nei rifiutati, in coloro che la nostra cultura farisaica condanna”. Dunque, quando si trotta come il somarello ci si stupisce della bellezza di Dio in Gesù Cristo e si celebra nel servizio dei fratelli e delle sorelle addolorate. E questo lo fa ‘lento, lento, sulla strada di Gerusalemme [Celeste]’, sulla sella della volontà umana cooperatrice alla grazia di Dio. Come dice splendidamente santa Teresa di Calcutta: “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”. Che bello trottare come il somarello!

di Fra Mario Attard