Quando sei partita alla Casa del Padre, quel venerdi del 1° luglio 2022, carissima Simone ti ho sempre pensata, giorno e notte. Credimi, non posso non condividere quello che ha scritto nel suo testo della favolosa canzone Ricardo del Turco, ‘Luglio’. Condivido con lui quelle parole sacre della sua canzone: “luglio ci porterà fortuna, poi non ti ho vista più”.Ma quale fortuna ha portato a noi il mese di luglio 2022? È la tua bellezza in tutti i sensi! Ma la tua bellezza sta proprio nella tua stragrande semplicità. Il politico, scrittore e drammaturgo britannico, Joseph Addison (1672-1719) scrisse: “Non c’è nulla che tocca tanto la nostra immaginazione come una bella donna in un abito semplice”. La tua semplice vita di moglie, mamma, figlia e collega nell’ospedale è stata un canto continuo di amare gli altri tramite piccole cose. Quanto bene il buon Iddio ha fatto tramite te, nel silenzio e con quella rarissima compassione, vicinanza e misericordia! Questo raggio stupendo di una rara bellezza mi ricorda quello che ha detto santa Teresa di Calcutta: “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”. La tua bellezza non consisteva proprio in questo, cioè quello di fare piccole cose con grande amore?
E poi, un altro raggio estremamente bello che emana fortemente e splendidamente da te è la preghiera. Quante ore, carissima Simone, nella tua breve vita di 56 anni, hai trascorso nella preghiera! Riflettendo sul tuo fortissimo esempio, mi vengono spontanee le parole pronunciate da papa Francesco, durante il suo discorso dell’Angelus in Piazza San Pietro, domenica 14 dicembre 2014: “La preghiera è il respiro dell’anima: è importante trovare dei momenti nella giornata per aprire il cuore a Dio, anche con le semplici e brevi preghiere del popolo cristiano”. La tua ammirevole dedizione al tuo marito Ray, la tua figlia Serena, suo sposo Henri, il nipote Sam e l’altro nipote che sta per nascere e tutta la tua famiglia, il tuo amore verso i pazienti come infermiera, il tuo straordinario apprezzamento per tutti quelli che ti hanno aiutata quando sei stata paziente presso il Centro dell’Oncologia Sir Anthony Mamo, è veramente impressionante. Nonostante la tua sofferenza, il tuo splendido sorriso celeste ha aperto la porta del Paradiso a tante persone, prima di tutto a me! Mi sento davvero privileggiato di aver camminato con te, Ray e Serena questo difficile ma fruttuoso percorso verso Gerusalemme Celeste. Di fronte alla bellezza della tua anima, spirito e cuore, congiunta con quella naturale che il Buon Dio ti ha regalato, ti canterò per sempre con la grande Loredana Bertè, “Simone, sei bellissima!”.
di Fra Mario Attard