Scrivo in merito alla situazione delle Poste per la zona Nord di Messina e, in particolare, per la distribuzione dipendente dal centro di smistamento di Via Olimpia: una situazione allucinante! Siamo vittima e ostaggio delle sabbie mobili nelle quali sprofondano le raccomandate e la posta nel centro di smistamento di Via Olimpia. A nulla, a quanto pare, sono valsi esposti in procura, avvisi di garanzia, segnalazioni e via dicendo, la posta a casa non si può ricevere in tempi umani. Volevo raccontare la mia esperienza. Ho atteso, prima dell’estate, una raccomandata con materiale bancario: il ritardo di questa raccomandata è stato di circa tre mesi, dopo i quali ovviamente ho anche dovuto pagare una mora. Ho pensato: “Capita!” e basta. Ho dedotto che il problema era stato al centro di smistamento di Via Olimpia, centro maledetto dal 90% degli utenti della zona Nord all’epoca e, ovviamente, anche da me. Purtroppo, un disservizio può capitare. Ma qualcuno diceva “Errare è umano, ma perseverare è diabolico”, e non aveva alcun torto.
Memore di questa esperienza, confidando nelle Poste nonostante tutto, ricevo comunicazione dalla Banca che ad agosto sono stati inviati servizi bancari urgenti al mio indirizzo e la raccomandata parte il 9 agosto dal Nord Italia, per giungere nel fatidico centro delle sabbie mobili di Via Olimpia, il 13 agosto. Ovviamente, la raccomandata risulta “in transito” da allora, cioè in attesa di essere smistata. Risulta nell’imbuto che causa un ritardo di un mese da Messina, mentre da Novara a Catania è arrivata in tre giorni.Vado, perciò, con mia madre all’ufficio postale, armato di numero della raccomandata, in data 26 agosto. Sicuramente, invano, ho pensato “Vabbè, la prima volta 3 mesi, cosa sono 10 giorni di ritardo? Nulla, basta dire il numero della raccomandata per controllare e se è in giacenza al centro magari mandarla subito, che ci vuole?”. E, invece, no, l’estrema logica vuole che non ci ricevono, con la raccomandata lì al centro in giacenza, che non ce la possono dare, la raccomandata lì in giacenza a 50 metri da noi, in quanto dobbiamo aspettare venga smistata, ma ci tranquillizzano: “Chiamate pure il numero verde delle Poste (803160), fate una segnalazione e tutto si risolverà in 2 giorni”.
Contenti dell’iniezione di ottimismo, ci armiamo di pazienza e segnaliamo al fatidico numero verde. Ma forse il loro lasso temporale è diverso dal mio e, quindi, succede che il 27, 28 e 29 non succede niente, seguono altre chiamate agli operatori, ma nisba, un reclamo via Pec del 30 agosto che ancora non ha ricevuto risposta, nonostante un inoltro successivo, operatori (non tutti! Molti sono stati cordiali e anzi ben consapevoli della natura del mio disappunto) che al telefono, anziché aiutare, prendono in giro e… la mia raccomandata giace ancora nelle sabbie mobili di Via Olimpia, in attesa di qualche anima pia di passaggio che la smisti, con tutta la fatica che questo smistamento comporta, evidentemente.Oggi, è il 6 settembre, sono passate almeno 2 settimane dalla prima segnalazione (“se non avete notizie in due giorni, chiami!”, sì, come no!); come bisogna fare per ricevere la Posta? Non posso pagare io i ritardi delle Poste e i disservizi che causano, e come me tante altre cittadine e cittadini. Chiedo aiuto, forse soltanto tramite i media la mia raccomandata potrà essere trasferita per giungermi con ritardo di solo 1 mesetto: in fondo, in confronto ai 3 mesi è già un passo avanti.
Lettera inviata da Luca Risitano