Io che sono nato e cresciuto in un quartiere popolare, che ho avuto compagni all’asilo e alle elementari bambini che da sempre vivevano in baracca, che con profonda partecipazione ho seguito le dolorose vicissitudini di coloro che cercano disperatamente un tetto sotto cui ripararsi, ho deciso di coinvolgerli direttamente proponendo e realizzando, esclusivamente con loro, una Assemblea Territoriale di CittadinanzAttiva. A tale determinazione, sono anche giunto per le giuste considerazioni di Emilio Fragale che, qualche mese fa, rifletteva su tale triste fenomeno. “Nessuno, però, può girarsi, può sottrarsi, può eclissarsi. Il problema non è solo sociale. Gli ingressi nella nostra Città rivelano un degrado, una trascuratezza, un abbandono che lascia interdetto l’ospite, il visitatore, il turista. Non può lasciare indifferente la polis, la comunità. Solo se si uniscono le forze, facendo appello a tutte le forze (bisogna aggiungere sane!?), la nostra Città potrà uscire dalle secche della insipienza, della inciviltà, della indecenza”. Per concludere “Non mi piacciono neanche le ostilità e le isterie di bandiera. Soprattutto quelle di facciata”. Per questo, abbiamo già chiesto di incontrare chi si occupa dello sbaraccamento il prima possibile.
Pippo Previti
