Gertrude, una scrofa che gode di buona salute e benevolenza del suo tutore, è diventata famosa. In questi giorni, si sprecano gli articoli su molti giornali e anche riviste scientifiche. Sì, perché Gertrude, che ha partecipato, persino, a una conferenza stampa a stretto contatto con Elon Musk, uno degli uomini più potenti del mondo, fondatore CEO e CTO di Space Exploration Technologies Corporation (SpaceX), CEO e product architect di Tesla e co-fondatore e CEO di Neuralink, è stata protagonista di un esperimento che potrebbe riservare notevoli benefici per l’uomo. Il famoso imprenditore sudafricano – con cittadinanza canadese naturalizzato statunitense – appena qualche tempo fa, ha annunciato che, entro la fine di agosto, avrebbe reso noto un dispositivo, grande più o meno quanto una moneta, capace di attivare i neuroni del cervello in tempo reale, progettato da Neuralink. La sua azienda, nata nel 2016, leader dei sistemi per fare dialogare il nostro cervello con i computer, conta più di 100 dipendenti, ma in futuro potrebbe dare lavoro a oltre 10mila persone, tra questi neuroscienziati e altri ricercatori impegnati a sviluppare nuovi sistemi, interfacce neurali, per mettere in comunicazione diretta il cervello con un apparecchio esterno, come il computer. Nell’esperimento effettuato con Gertrude, il dispositivo – consistente in una serie di elettrodi, più che minuscoli – è stato inserito in una zona superficiale del suo ‘cervello’ (quella legata alle attività del grugno, sensibile agli odori) e collegata a un dispositivo esterno per registrare eventuali segnali elettrici che attraversano i neuroni. L’esperimento pare abbia dato i risultati sperati perché quando la brava Gertrude si muoveva per annusare in giro, l’attività veniva registrata, elaborata e forniva suoni, indicazioni, segnali nervosi su un computer collegato a un rilevatore. Neuralink, considerato che alcune sostanze che proteggono il cervello deteriorano gli elettrodi, ha utilizzato materiale e guaine protettive per impedire il danno e perché gli elettrodi possano mantenersi integri per numerosi anni. L’impianto di Gertrude ha dato ottimi risultati. Il dispositivo sviluppato, oggi, diverso da quello ipotizzato qualche tempo fa, ha il pregio di essere piccolo e, per questo, meno invasivo e invisibile, e potrà essere inserito nello scalpo. La startap rappresenta un dispositivo che “può, effettivamente, aiutare a curare disturbi quali perdita di memoria, perdita dell’udito, depressione e insonnia” e non solo. “Anche malattie neurologiche, come Alzheimer, Parkinson, disturbi del Midollo Spinale, come ha spiegato Musk – potrebbero trovare grande giovamento”.
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