Mobilità Sostenibile: Ecco le versioni ibride di Panda e 500

Fiat 500 e Fiat Panda sono i primi modelli del Gruppo FCA nel segmento delle ‘city-car’, ad adottare la nuova tecnologia ibrida, ovvero a montare un classico motore endotermico associato a un motore elettrico. La nuova motorizzazione elettrificata è composta, nello specifico, da un motore a benzina da 1 litro a 3 cilindri della famiglia Firefly che eroga 70 CV (51 kW), associato a un motore elettrico BSG (Belt integrated Starter Generator) da 12 volt e una batteria al litio. I vantaggi rispetto al propulsore 1.2 Fire da 69 CV sono tanti: la motorizzazione Mild Hybrid consente un abbattimento di consumi e, quindi, di emissioni di CO2, in media del 20% e fino al 30% per la Panda Cross, senza rinunce in termini di prestazioni. Offre, inoltre, al guidatore tutti i vantaggi dell’omologazione come veicolo ibrido – oltre ad essere conforme alla normativa Euro 6D Final – e assicura, secondo le norme locali, agevolazioni quali libertà di accesso e circolazione nei centri urbani, riduzione del costo del parcheggio in centro e agevolazioni fiscali. Scegliere la nuova motorizzazione ibrida sicuramente non è sinonimo di rinunce in termini di prestazioni: il nuovo propulsore Mild Hybrid a benzina eroga 70 CV (51 kW) di potenza massima a 6.000 giri/min e 92 Nm di coppia massima a 3.500 giri/min, numeri ideali per la guida in Città. Il nuovo propulsore ibrido è abbinato a un’evoluzione della trasmissione manuale a 6 marce. Una versione speciale a partire da 10.900 euro. Per l’occasione, FCA ha pensato a una serie speciale che sottolinea la nuova linea di prodotti. L’esclusiva ‘Launch Edition’ è riconoscibile dall’esclusivo badge a forma di ‘H’ e da una nuova ed esclusiva livrea ‘Verde Rugiada’ in perfetta sintonia con i temi della natura e dell’innovazione. Tutte le versioni avranno il logo identificativo ‘Hybrid’ sul portellone posteriore.

Passando agli interni, i sedili della Launch Edition sono in parte realizzati utilizzando, per la prima volta nel mondo dell’auto, il filato ‘SEAQUAL® YARN’ dalla cui tessitura è realizzato uno speciale materiale, certificato da SEAQUEL INITIATIVE, ottenuto da plastica riciclata di cui il 10% di origine marina e il 90% di origine terrestre. I prossimi step verso una mobilità sostenibile prevedono l’inizio della produzione a Torino della Nuova 500 100% elettrica, giocando un ruolo fondamentale all’interno della strategia e-Mobility by FCA che, nel 2020, vedrà il gruppo proporre una gamma di prodotti e servizi per offrire ai clienti un’esperienza totalmente green. Questa strategia fà da contrasto ai crescenti blocchi del traffico in molte città italiane. Negli ultimi giorni, si è parlato spesso di superamento della soglia massima di polveri sottili e di blocchi totali del traffico imposti dalle amministrazioni locali, prima fra tutte quella di Roma che, nel mese di gennaio, ha superato per molti giorni i limiti di inquinamento dell’aria consentito dalla legge. Su questo tema, si è espresso l’ACI attraverso il suo presidente: “L’Automobile Club d’Italia è assolutamente contrario all’assurda demonizzazione dei diesel Euro6, al centro del mirino di tante Amministrazioni – a cominciare da Roma – con blocchi del traffico ingiustificati, che non hanno alcun fondamento scientifico e non garantiscono risultati certi”.

Ha dichiarato il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, che boccia senza riserve ogni limitazione alla mobilità con provvedimenti “privi di logiche comprensibili e accettabili”. Queste misure – continua Sticchi Damiani – non producono alcun reale vantaggio ambientale ma creano solo svantaggi, in termini di disagi economici e sociali per i cittadini, a fronte di non si sa quante polveri sottili risparmiate. Le auto di ultima generazione, anche diesel, hanno un impatto ambientale irrisorio, notevolmente inferiore ad altre motorizzazioni. Con provvedimenti irrazionali come questi, non si danno risposte serie alle importanti istante degli ambientalisti e si creano disagi inutili a milioni di cittadini”. “È assurdo – ha sottolineato il presidente – che, da un lato, si blocchino le Euro6 e, dall’altro, si incentivino con sgravi fiscali la conservazione e la circolazione di 4,2 milioni di auto – il 10,77% del parco circolante italiano – che hanno da 20 a 30 anni”. Sticchi Damiani si è detto, infine “seriamente preoccupato per l’impatto negativo sul mercato e il forte rischio di perdita di posti di lavoro, sia nella produzione che nella vendita di queste auto”. “Tali provvedimenti – ha concluso – presentano costi certi, per quanto riguarda danni a cittadini e imprese, a fronte di benefici assolutamente incerti, per quanto riguarda, invece, qualità dell’aria e dell’ambiente”.

di Sergio Lanfranchi