Uno scienziato maltese che lavora con un gruppo di ricercatori ha trovato il modo di riattivare il sistema immunitario umano per combattere le cellule tumorali che possono svilupparsi. Il dott. David Saliba è ottimista sul fatto che la loro ricerca spianerà la strada allo sviluppo di nuove terapie per combattere il cancro. Insieme a un gruppo di ricercatori dell’Università di Malta e dell’Università di Oxford, negli ultimi quattro anni il dott. David Saliba ha studiato il modo in cui le cellule del sistema immunitario comunicano tra loro, soprattutto quando si tratta di combattere il cancro. “I soldati del sistema immunitario, che sono i globuli bianchi, devono comunicare efficacemente tra di loro per riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Lo fanno quotidianamente, navigando costantemente nel corpo, cercando e distruggendo le cellule C-cancerose”, ha affermato il dott. Saliba.
Egli ha affermato che i problemi iniziano quando i globuli bianchi smettono di comunicare tra di loro e cessano di combattere le cellule tumorali. Il dott. Saliba ha spiegato che il meccanismo cellulare è stato analizzato e che le cellule non attive sono state riattivate. “Siamo riusciti a generare bolle e produrre sinteticamente bolle molto piccole, quindi, nel nostro laboratorio abbiamo potuto rivitalizzare questi globuli bianchi e questi potrebbero eventualmente essere utilizzati per nuove terapie che ci consentiranno di aumentare i globuli bianchi per riconoscere nuovamente le cellule tumorali che sono fuggite dal sistema immunitario”.
Il dott. David Saliba ha spiegato che questo sviluppo si è verificato nella fase di ricerca. Ha detto anche che dopo aver assicurato la salute e la sicurezza, gli scienziati iniziano i test sui pazienti oncologici. Tuttavia, è certo che le cure per il cancro stessero aumentando, altresì, ha ribadito che se questa ricerca continua a dare buoni risultati, Malta ha il potenziale per essere un pioniere nel trattamento del cancro. Nel suo discorso ai membri dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), tenuto lunedì 2 settembre 2019, alla Sala Clementina, Papa Francesco disse agli oncologi presenti:
“Nel vostro impegno a favore dei malati, del sistema sanitario e della società tutta, vi invito a tenere sempre a mente l’esempio di Gesù, che è stato il più grande maestro di umanità, per ispirare a Lui i vostri gesti e farne il vostro compagno di cammino. La sua figura, la cui contemplazione mai si esaurisce tanto è grande la luce che ne promana, ispiri i malati e li aiuti a trovare la forza di non interrompere i legami di amore, di offrire la sofferenza per i fratelli, di tenere viva l’amicizia con Dio. Ispiri i medici – Lui che in certo modo si è detto vostro collega, come medico mandato dal Padre per guarire l’umanità – a guardare sempre al bene degli altri, a spendersi con generosità, a lottare per un mondo più solidale. Ispiri ognuno a farsi vicino a chi soffre. La vicinanza, quell’atteggiamento tanto importante e tanto necessario. Anche il Signore l’ha attuata, la vicinanza, in mezzo a noi. Ispiri ognuno a farsi vicino a chi soffre, ai piccoli anzitutto, e a mettere i deboli al primo posto, perché crescano una società più umana e relazioni improntate alla gratuità, più che all’opportunità”.
Le scoperte di nuove terapie per combattere il cancro sono un ottimo modo di essere vicino a chi soffre da questa orribile malattia.
di Fra Mario Attard