Alzheimer e ambiente: Notizie poco rassicuranti per la nostra salute

Poco rassicuranti le notizie pubblicate sulla Rivista Translational Psychiatry, perché riguardano milioni di persone che anche in Italia vivono in situazioni di disagio ambientale. È di poco tempo fa, infatti, la notizia che Padova è la Città più inquinata in Italia e in Europa. Seguono altre metropoli che si discostano dalla portabandiera, ma non sono esenti da forti rischi perché avvolte da atmosfere tossiche che costringono, seppure per brevi pause, a fermare anche il traffico dei mezzi di trasporto. Ben poca cosa, considerato che l’inquinamento deriva da molteplici fattori. Se ne citano solo alcuni per buona memoria: immissione in atmosfera di monossido di carbonio, di polveri sottili che si sviluppano anche da eventi naturali, di ozono, rifiuti tossici delle industrie, agricoltura, traffico veicolare, dove incide il tipo di combustibile e di veicolo utilizzato. In California, studiosi dell’Università di San Francisco, consapevoli del danno che ambienti inquinati possono produrre sulla salute, hanno monitorato per anni oltre 3.600 donne anziane, in buona salute, per capire a cosa fosse addebitabile un eventuale loro decadimento fisico o l’insorgere di gravi malattie. Oggetto particolare dello studio, anche e soprattutto, è stato l’ambiente di residenza delle signore, per riscontrare la presenza di eventuali particelle causa di inquinamento.

Dallo studio epidemiologico. è emerso un forte inquinamento atmosferico dovuto, in particolare, alla presenza di pm2,5 nanometri associate al rischio Alzheimer. Lo studio, pubblicato sulla Rivista Translational Psychiatry, ha messo in rilievo che la permanenza in ambienti con l’inquinamento atmosferico superiore e determinati limiti, può essere responsabile, di un caso su cinque, dell’Alzheimer. Conosciamo tutti la gravità di questa malattia neurologica, una demenza che disperde le facoltà mentali, dal linguaggio all’orientamento nello spazio, che colpisce gli over 65 e non risparmia i soggetti in età presenile. Pare che le persone colpite stiano aumentando a dismisura considerato che si ammala, nel mondo, una persona ogni 3 secondi. In Italia, si sono contati di recente circa 1.241.000 casi (Rapporto Mondiale Alzheimer 2018). Solo in Emilia-Romagna, nel corso del 2016, sono state effettuate 12.377 diagnosi di demenza. Non occorre aggiungere altro a quanto già da tempo rilevato nel nostro Paese. La ricerca effettuata in California, un’ulteriore conferma dei danni provocati da un ambiente malsano, dovrebbe servire a innalzare l’asticella del rischio ambiente e smuovere le coscienze per porre in essere soluzioni adeguate per scongiurare danni irreversibili per la salute.

di Sergio Lanfranchi