Andare dal medico portando il proprio Dna sul cellulare. A questo, punta una nuova ricerca sulla compressione dei dati genomici del Gruppo Mpeg, noto per aver creato standard (Mp3, Mpeg-2, Mpeg-4, Dash) di riduzione delle dimensioni di file video per facilitarne la trasmissione. Lo ha spiegato Leonardo Chiariglione, fondatore del gruppo internazionale di esperti, durante un incontro organizzato dalla rete Digitalians nella sede della Regione Piemonte a Bruxelles. “Il modello che ho in mente è avere il mio sequenziamento del Dna direttamente sul telefonino, così se mi succede qualcosa in qualsiasi parte del mondo il dottore può controllare i miei dati dal telefono”, ha affermato Chiariglione. L’idea proviene dalla startup svizzera GenomSys, che basandosi sul nuovo standard ISO MPEG-G ha cercato di sviluppare un software per rendere l’analisi del Dna facilmente accessibile, partendo proprio dal modello di compressione dei media digitali. Nello scambio di dati si sta impegnando anche la Commissione Ue.
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