Sui test sierologici “c’è una grande attesa, con una speranza, però, che il test non può dare, cioè una patente d’immunità. Sono molto sensibili, hanno dei margini di incertezza rispetto soprattutto ai falsi positivi, quindi, in caso di negatività c’è maggiore sicurezza del risultato. In caso di positività, è necessario ripetere il test e complementarlo con un tampone per verificare se si sono già sviluppati gli anticorpi e se il soggetto è ancora portatore convalescente del virus e, quindi, contagioso”. Così, il virologo Fabrizio Pregliasco, ospite di Circo Massimo su Radio Capital. “Sono più preoccupanti – ha detto l’esperto – i risultati dei cosiddetti test rapidi. Hanno margini di errore che possono portare a situazioni non congrue, qui, la falsa positività è ancora più evidente. I test servono non tanto per diagnosticare, ma per capire Regione per Regione la diffusione reale del virus”.
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