Ogni estate, quando ci prepariamo ad andare in vacanza, ma anche semplicemente quando decidiamo di prendere il primo sole e abbronzarci un po’ cerchiamo in casa le creme solari dell’estate precedente. Magari la data di scadenza non è ancora vicina o magari il prodotto è stato aperto e utilizzato pochissime volte: possiamo riutilizzarlo in tutta sicurezza? Ne parla la dottoressa Valentina Trevisan, dermatologa di Humanitas San Pio X. “Le creme solari – esattamente come gli altri dermocosmetici – hanno una data di scadenza relativa determinata dal momento in cui il prodotto è stato aperto: sulla confezione troviamo la dicitura PAO, che significa ‘Period After Opening’, ossia l’intervallo di tempo entro cui consumare il prodotto rispetto al momento dell’apertura. Graficamente il PAO è indicato sulla confezione da un simbolo simile a un vasetto e da un valore numerico accanto alla lettera ‘M’, che indica i mesi entro cui utilizzare il prodotto. La maggior parte dei solari ha un PAO compreso tra i 9 e i 12 mesi. Se, invece, la crema non è mai stata aperta fa fede la normale data di scadenza. Le creme solari avanzate andrebbero buttate: questo perché una volta raggiunto il PAO l’efficacia e la stabilità del prodotto non è garantita anche se appare in buono stato. Una crema solare scaduta o mal conservata non protegge, adeguatamente, la pelle dall’azione dei raggi UVA e UVB e la rende più suscettibile a eritemi, macchie solari, scottature, irritazioni e rossori. Una volta raggiunta la scadenza, si perde anche l’azione dei conservanti, aumenta il rischio di contaminazione batterica e la possibilità di sviluppare infezioni della pelle. Per conservarli al meglio, i solari vanno messi in un luogo lontano da fonti di calore, fresco e buio; anche al mare è bene riporli in una borsa e tenerli all’ombra il più possibile”. (Humanitas.it)