L’omeopatia (dal greco ‘simile sofferenza’) è una pseudoscienza basata sul ‘principio di similitudine del farmaco’, secondo il quale il rimedio per una malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli riscontrabili nella persona malata. Questa sostanza, il ‘principio omeopatico’, viene somministrata al malato in una dose fortemente diluita. In Italia, sono in molti a utilizzare prodotti omeopatici, facilmente reperibili poiché privi di effetti collaterali; eppure, la loro efficacia non è mai stata comprovata. Grazie al contributo del dottor Michele Lagioia, responsabile della Direzione medico sanitaria di Humanitas, vediamo nel dettaglio cos’è l’omeopatia e se, effettivamente, possa avere qualche effetto positivo sulla nostra salute.
L’omeopatia è una pratica nata più di 300 anni fa
L’omeopatia venne inventata da Christian Friedrich Samuel Hahnemann, nel 1796. La base di partenza è il principio secondo cui l’acqua possa avere memoria delle sostanze con cui viene a contatto. Se si soffre di insonnia, ad esempio, Hahnemann sosteneva che si potesse guarire “assumendo” caffeina diluita. Si parla di farmaco omeopatico quando si supera la dodicesima diluizione (12Ch, l’unità di misura coniata dalle iniziali dell’inventore). (Humanitas.it)