Il raccolto di arance tipiche siciliane, nella Piana di Catania – la più grande Regione agrumetata d’Italia e prima nella classifica italiana per la produzione di agrumi biologici con il 61% – e a Ribera (AG), si annuncia generoso in termini qualitativi ed è caratterizzato anche da frutti di calibro medio-piccolo come conseguenza del lungo periodo di siccità vissuto nella primavera e nell’estate scorsa dalle campagne dell’Isola, ma mantenendo inalterate le loro proprietà organolettiche. È la previsione del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia sottolineando che “la carenza d’acqua che, in natura, si traduce in un raccolto di arance dalla polpa più dolce e zuccherina, rende ancora più irresistibile il piacere di gustarle ad ogni pasto per accantonare preziose riserve di vitamina C: a spicchi o spremute, a merenda o a fine pasto oppure, molto più spesso, a insalata, condite con olio extravergine d’oliva, come vuole la tradizione siciliana”. “Un’eccellente ricarica sana e naturale – commenta Federica Argentati, agronomo e presidente del Distretto – ideale per rafforzare il sistema immunitario di adulti e bambini in questo difficile inverno sotto il segno del Covid. Proprio il consumo di agrumi, durante la prima ondata di pandemia, ha registrato una significativa impennata, con un boom di richieste in Italia e all’Estero: un segnale che reputo positivo e che conferma una crescente sensibilità dei consumatori verso prodotti naturalmente ricchi di principi nutrienti in grado di potenziare le difese immunitarie”. Sotto il profilo nutrizionale, l’arancia è un naturale concentrato di elementi che potenziano il sistema immunitario, oggetto di continue indagini nel mondo della ricerca scientifica per le sue proprietà salutari. (Ansa)