L’artrosi, colpisce milioni di persone in tutto il mondo. L’artrosi è un’alterazione degenerativa di un’articolazione nel suo complesso, caratterizzata da lesioni progressive della cartilagine articolare e dell’osso sottostante, che provoca un grado variabile di limitazione funzionale e ha un impatto negativo sulla qualità di vita. La cartilagine è un tessuto lucido e levigato che permettere lo scorrimento tra i due capi articolari. Quando la cartilagine viene usurata, fino a scomparire, le ossa nel movimento articolare fanno frizione una sull’altra e vengono danneggiate. Questo provoca dolore, tumefazioni e rimodellamento delle ossa stesse e dei legamenti articolari. L’artrosi può essere classificata come idiopatica, cioè senza causa nota, o secondaria ad eventi traumatici, a malattie endocrino-metaboliche o a patologie reumatiche.
È una delle principali cause di dolore cronico e di disabilità (definita come bisogno di aiuto per camminare o salire le scale). A essere colpite sono, soprattutto, le ginocchia, le anche, le piccole articolazioni delle mani, la colonna cervicale e lombare. Questa condizione, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, tende a peggiorare nel corso degli anni. Si prevede un marcato aumento della prevalenza nei prossimi anni a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’incremento dell’obesità. Non esiste una cura, ma una serie di trattamenti farmacologici e chirurgici possono alleviare il dolore e migliorare la funzionalità articolare. I sintomi caratteristici sono il dolore articolare, la rigidità (soprattutto al mattino o dopo un periodo di inattività), la limitazione funzionale, gli scrosci articolari, la tumefazione delle articolazioni, in assenza di sintomi sistemici come la febbre.
Il dolore, nelle fasi iniziali, è tipicamente esacerbato dal movimento e alleviato dal riposo, mentre nelle fasi più avanzate può essere presente anche a riposo e ostacolare il riposo notturno. L’artrosi è una malattia degenerativa cronica caratterizzata da esacerbazioni dolorose acute. La terapia dovrà, pertanto, orientarsi da un lato verso il trattamento degli episodi acuti e dall’altro alla loro prevenzione e al rallentamento del processo degenerativo articolare. La terapia degli attacchi acuti si avvale di riposo, ghiaccio, dell’utilizzo di farmaci antidolorifici e anti-infiammatori, eventualmente dell’iniezione intra-articolare di corticosteroidi. In fase cronica, invece, il primo passo del trattamento consiste nella riduzione di peso, laddove in eccesso. Sarà, inoltre, importante l’esercizio fisico, che dovrà essere di tipico aerobico a intensità lieve-moderata (come nuotare, acquagym, andare in bicicletta).
Qualora ciò non fosse sufficiente a migliorare la sintomatologia, in particolare il dolore, il medico consiglierà di eseguire una fisioterapia specifica (terapia fisica a base di calore asciutto, massaggi muscolari), di assumere farmaci antidolorifici e anti-infiammatori e di eseguire cicli di iniezioni intra-articolari di acido ialuronico (il beneficio dura da 3 a 6 mesi). Nei casi in cui i sintomi non possano essere controllati con questi trattamenti o laddove la limitazione articolare diventi invalidante, si può ricorrere al trattamento chirurgico. L’artroplastica, o protesizzazione dell’articolazione colpita (nel caso dell’anca e del ginocchio), dà buoni risultati nella quasi totalità dei pazienti, in casi ben selezionati. Per prevenire l’artrosi è utile: seguire una dieta sana e bilanciata; perdere peso (se si è in sovrappeso); fare attività fisica regolare (soprattutto acquatica); non sforzare o stressare un’articolazione dolente. (Fonte: Ministero della Salute)