Illustrare il contratto dei dipendenti regionali e fare il punto sulle trattative con l’esecutivo Musumeci. Questi i temi trattati durante l’incontro organizzato nel Salone della Borsa della Camera di Commercio dal sindacato autonomo SIAD-CISAL, il quarto per rappresentatività tra i dipendenti della Regione Sicilia dopo COBAS, SADIRS e CISL. Ad aprire i lavori, il segretario provinciale Clara Crocè e Domenico Giliberto, responsabile territoriale e dell’area Dirigenza. A seguire, i saluti di Santino Paladino (CISAL), Giuseppe Badagliacca (segretario generale CSA), Angelo Lo Curto (segretario generale SIAD Sicilia) e Gaspare Di Pasquale (segretario regionale SIAD). Badagliacca ha fatto il punto della situazione in merito alla contrattazione della SAS, la società partecipata regionale, mentre Lo Curto ha dichiarato senza mezzi termini che “quello siglato da tutte le sigle sindacali sarà il peggiore contratto degli ultimi 20 anni.
Pare incredibile, ma dopo i rilievi che la Corte dei Conti ha sollevato in sede di certificazione, la versione definitiva del CCRL 2016/2018 è peggiore rispetto a quella sottoscritta come ipotesi. Infatti, dopo aver esaminato l’atto della magistratura contabile, possiamo affermare senza possibilità di smentite che dalla riscrittura ne uscirà un contratto veramente inadeguato, che dal punto di vista economico non recupererà la perdita del potere d’acquisto dovuto a dodici anni di blocco contrattuale, che prevede aumenti ridicoli per il 2016 e 2017 e che determina economie per oltre 8 milioni di euro sui 43 destinati al comparto. Un contratto inaccettabile anche dal punto di vista giuridico – ha poi puntualizzato Lo Curto –, perché penalizza i diritti fondamentali e costituzionali come quello della salute, non investe nel riconoscimento delle professionalità dei dipendenti, non prevede le progressioni verticali previste dalla Legge Madia, sanziona permessi, congedi e terapie salvavita. Inoltre, non possiamo non sottolineare che la Corte dei Conti ritiene che, in assenza del Piano della Performance 2018-2020, per le progressioni orizzontali che sono state previste solo per il 35% del personale, non sussistano i presupposti normativi per l’attribuzione.
Per quanto concerne invece le posizioni organizzative, secondo la magistratura contabile sono in contrasto con quanto previsto dai Contratti Collettivi Nazionali per la quantificazione dell’importo, per l’assenza di una gradazione e anche per il possibile conferimento al personale di categoria C”. Disco rosso del segretario generale SIAD Sicilia pure “per le indennità di disagio e per le prioritarie funzioni istituzionali previste, che la Corte dei Conti ha ritenuto che debbano essere eliminate dal testo finale, oltre che per l’incremento dell’indennità di amministrazione. E, per quanto concerne la riclassificazione professionale (la cui conclusione era prevista entro settembre) ancora non si è fatto nulla. Il SIAD – ha ricordato Lo Curto ai lavoratori presenti – è la sola organizzazione sindacale a non avere firmare il rinvio alla trattazione della riqualificazione professionale. C’è chi promette la progressione per tutti i lavoratori, ma noi sappiamo che le norme impediscono questa possibilità. Durante un confronto all’ARAN, gli altri sindacati hanno respinto la proposta del SIAD della indennità di funzione per tutti i lavoratori che, avendo svolto mansioni superiori, di fatto hanno retto l’amministrazione regionale.
E non comprendiamo l’entusiasmo di alcuni sindacati, che dopo avere promesso ai dipendenti regionali mari e monti, si sono accontentati delle promesse della politica”. Il segretario Lo Curto ha, poi, approfondito la vertenza del Teatro Vittorio Emanule, dal depauperamento delle risorse, alla riqualificazione del personale fino alla stabilizzazione dei tecnici e degli orchestrali. Tra i partecipanti all’evento del SIAD-CISAL, anche numerosi dipendenti regionali in rappresentanza di Soprintendenza dei Beni Culturali, Biblioteca Regionale, Parco dei Nebrodi, della Motorizzazione Civile, del Centro per l’Impiego, dell’ERSU, del Genio Civile, della Protezione Civile, del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e del Museo regionale. I lavori sono stati conclusi da Clara Crocè che, insieme a Domenico Giliberto, ha illustrato l’organizzazione del sindacato SIAD anche a Messina, dove conta già numerosi iscritti a un coordinamento provinciale.