Un pomeriggio all’insegna dell’arte orientale il 29 dicembre, presso la Factory dell’ingegnere Linda Schipani. Lo stabilimento industriale, dal 2008 trasformato in un originale museo di arte del riciclo, si impreziosisce per l’occasione dalle opere del maestro Hidetoshi Nagasawa. Ha presentato le opere e il lavoro del maestro il suo amico e collezionista, avvocato Nino Sottile Zumbo, accompagnato dalla voce illustre del critico d’arte, professoressa Teresa Pugliatti. Sono esposte 15 opere del maestro giapponese Hidedoshi Nagasawa [Tounei (Manciuria), 1940 – Ponderano (Biella), 2018]; tre disegni sul tema della Cosmogonia; 11 disegni con rame sul tema della Coincidentia oppositorum (il rapporto tra visibile e invisibile); un Rotolo (di carta), quale ‘archetipo della scrittura’.
Osservando un oggetto noi chiediamo alla nostra mente: classifica, organizza, analizza il significato. L’estetica e la mistica orientale suggeriscono altre vie, ci invitano a una nuova esperienza del vedere. Primo monito: libera la tua mente da ogni appetito razionale e il tuo spirito, divenuto mobile e leggero perché vuoto, intuirà le cose per quello che sono, sentirà l’energia, il flusso vitale che da esse promana. Nel più grande quadro-scultura in esposizione, una stringa di rame si evolve a sinusoide sulla carta, a un tratto s’interrompe: la stringa, sebbene non più visibile, continua misteriosamente a tracciare il suo percorso. Sei di fronte all’opera, fedele al monito, non ti devi chiedere cosa significhi, non è importante: devi entrare in relazione, l’opera è un organismo vivente. Sentirai il rame danzare, godrai dei caldi bagliori che irradia.