Si è svolta una riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocata per operare un esame congiunto delle misure di prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. All’incontro, oltre alle Forze dell’Ordine, hanno partecipato i sindaci della Provincia, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, il direttore generale e il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Messina, e il rappresentante del Dipartimento Regionale della Protezione Civile – Servizio di Messina. L’incontro era finalizzato a condividere con gli amministratori locali il contenuto del Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 1° marzo scorso, recante le misure urgenti di contenimento del contagio da COVID-19, nonché le direttive regionali adottate in materia. Il prefetto di Messina, infatti, ha evidenziato la necessità di favorire, con il prezioso supporto dell’autorità sanitaria, una circolarità delle informazioni, in primo luogo, con i sindaci che rappresentano un vero e proprio front office per le comunità locali.
Lo stesso prefetto, nell’illustrare il contenuto del citato DPCM 1 marzo 2020, ha evidenziato come le misure di prevenzione da adottare in Provincia di Messina debbano tener conto della situazione attuale, in cui non si registrano casi di positività al nuovo virus e che, pertanto, sono le stesse adottate su tutto il territorio nazionale non interessato dalle specifiche restrizioni legate ai contagi riscontrati. Il prefetto Librizzi ha, inoltre, chiarito come, in presenza delle nuove e più dettagliate disposizioni della Presidenza del Consiglio, le eventuali ordinanze sindacali, non in linea con tali direttive, debbano ritenersi nulle a tutti gli effetti. Il direttore generale dell’ASP, dott. La Paglia, nel ribadire che tutti i casi sospetti di contagio da COVID-19, trattati secondo protocollo, hanno dato esito negativo, ha evidenziato il ruolo dei sindaci, quali autorità sanitarie locali, dei medici di base e delle guardie mediche, specificando come le direttive emesse sia a livello nazionale che regionale hanno come preciso obiettivo quello di evitare che le varie amministrazioni competenti sull’argomento agiscano in ordine sparso. Il dott. La Paglia ha, inoltre, comunicato come siano state realizzate delle zone di ‘pre triage’ al Policlinico di Messina, all’Ospedale Papardo e all’ospedale di Milazzo.
Il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’ASP, dott.ssa D’Andrea, ha illustrato le disposizioni regionali che indicano, in maniera precisa, la competenza dei vari attori coinvolti nella gestione dell’emergenza. È stato chiarito come una persona può essere definita ‘sospetta’ solo in presenza di sintomi e se proveniente da una delle aree internazionali maggiormente interessate dal nuovo virus (Cina, Giappone, Corea del Sud, Iran e Hong Kong) o dalle cd. ‘zone rosse’ del nostro Paese. In tal caso, una volta effettuate le verifiche del caso e in caso di riscontro positivo saranno ricostruiti i contatti avuti dal malato che sarà, opportunamente, messo in quarantena. L’ing. Manfrè, del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, ha chiarito come la Regione sia dotata di una struttura di coordinamento che opera, in stretto raccordo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in un’ottica di prevenzione e ha fornito il numero verde (800.458.787) da contattare dalle persone che, provenienti dalle zone focolaio, presentino sintomi del virus. Il prefetto ha, infine, invitato i sindaci alla più ampia collaborazione ed evidenziato la responsabilità di ciascuno ad adottare tutte le misure di cautela previste dal citato DPCM 1 marzo 2020, nell’interesse generale, senza creare situazioni di allarmismo, ma usando prudenza e buonsenso.