Randagismo a Messina. Il consigliere Coletta: “Ancora un bando per deportare i randagi”

Dopo quasi 2 anni l’amministrazione comunale non ha ancora realizzato il canile sanitario e l’oasi felina, non ha mai intrapreso un percorso alternativo alla deportazione dei randagi quale quello degli ‘affidi incentivati’, previsti dalla legge. Perché il sindaco non ha mai imposto all’ASP un piano di sterilizzazione straordinaria dei randagi presenti in Città, il cui incremento è ormai senza più controllo. In questi ultimi due anni, si sarebbero dovute porre le basi per attuare una prevenzione e gestione del fenomeno randagismo in Città, registriamo un provvedimento scriteriato quale quello del ‘bando-deportazione’, pubblicato senza alcuna concertazione fra il Comune e le associazioni animaliste che, da anni, curano amorevolmente i randagi individuati dal bando. Perché, invece, non si è ripreso un progetto della precedente amministrazione relativo all’adozione di un apposito Regolamento da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale per dare il via a una banca dati di affidatari selezionati per sostenere l’adozione dei randagi, prevedendo magari un incentivo? Perché in alternativa non proporre un bando per adozioni incentivate che, sicuramente, avrebbe trovato un ottimo riscontro fra le associazioni animaliste e tante volontarie, sostenendole con un contributo che, comunque, l’amministrazione comunale deve impegnare per questi bandi-deportazione?

Perché non c’è stata alcuna concertazione fra l’amministrazione e le associazioni animaliste, prima di preparare il bando, magari si sarebbe potuta trovare una soluzione più sicura per gli animali, senza interrompere il rapporto empatico con i volontari che da anni li accudiscono amorevolmente con enormi sacrifici. Ritornando al bando, ritengo possa essere viziato da alcune omissioni nelle applicazioni delle leggi vigenti e altri dettagli che non è opportuno rendere pubblico. Nell’interesse dei randagi coinvolti nella ‘deportazione’, è importante che, finalmente, il mondo animalista messinese si compatti, perché il problema non riguarda soltanto un rifugio, ma tutti i randagi messinesi ospitati nelle varie strutture. Come suggerito da più parti, chiedo al sindaco di ritirare, definitivamente, il bando ‘deporta-randagi’, proponendo in alternativa una campagna di sensibilizzazione a favore di affidi e adozioni incentivate e tutte le soluzioni alternative che sono concretamente realizzabili. Attendiamo un’apertura concreta dall’amministrazione, perché dopo questo ennesimo pasticcio, il sindaco deve metterci una pezza e, soprattutto, instaurare una reale concertazione con le associazioni.

Renato Coletta, consigliere IV Municipalità di Messina