A seguito dell’emergenza Covid-19, propongo cinque brevi spunti per possibili interventi.
1) SCUOLA
La riapertura delle scuole a settembre prevedrà, probabilmente, classi con numeri ridotti a circa quindici alunni. A prescindere dall’emergenza sanitaria, cogliamo l’opportunità per fare diventare stabile il ridimensionamento delle classi, portandolo a un massimo di quindici alunni, in tal modo il beneficio sarebbe enorme sotto il profilo formativo ed educativo, reso più efficiente da un rapporto meno dispersivo fra docente e alunno. Vanno ripensati gli obiettivi educativi e formativi, con una riforma coraggiosa e rivoluzionaria che allinei, finalmente, la scuola italiana alle metodologie più all’avanguardia della pedagogia contemporanea e delle neuroscienze, mettendo al centro dei programmi la formazione dell’uomo e del cittadino di domani incentrata sull’etica, l’empatia, i diritti umani e ambientali, i valori della pace, della fratellanza e delle differenze culturali. È un investimento sul futuro del Paese: avremo ragazzi e ragazze più preparati e con una coscienza più sensibile. Ne verrà una Italia più salda nei valori, oltre che nelle conoscenze. È questo il modo più serio per elevare le coscienze e togliere il terreno sotto i piedi alle mafie. Se, al momento, saranno necessarie azioni non ordinarie (doppi turni, smart working, etc.), va definito un piano nazionale di edilizia scolastica adeguato alle nuove esigenze.
2) EDUCAZIONE MOTORIA FIN DALLA MATERNA
Fin dalla scuola materna ed elementare, si dovrà inserire l’attività motoria come materia essenziale, obbligatoria e proporzionata alle esigenze e possibilità dei singoli, come accade in tante altre Nazioni. Sono note le ricadute di prevenzione sulla salute mentale e fisica, con beneficio anche per la socializzazione e la probabilità di continuità della pratica sportiva nell’orizzonte di vita. Tutto ciò, inoltre, a vantaggio di ingenti risparmi economici per il sistema sanitario. L’attività motoria deve essere garantita anche per tutte le disabilità, sostenuta per gli anziani e inserita nei posti di lavoro, nelle fabbriche. Avremo più salute, saremo più efficienti a lavoro. I benefici saranno eclatanti per tutti.
3) BUROCRAZIA
Semplificare ed accelerare tutte le procedure burocratiche del sistema Italia, rafforzando il controllo sulla corruzione e le infiltrazioni mafiose, attraverso la creazione di un super gruppo di esperti che lavori a tempo pieno e indeterminato. La burocrazia genera ritardi, provoca ingiustificabili restituzioni di fondi non utilizzati all’U. E. e distrugge l’economia. L’esempio del Ponte Morandi deve essere replicato ovunque.
4) PREVENZIONE ONDATA EPIDEMIOLOGICA DI RITORNO
Le Regioni spingono per aprire subito tutte le attività produttive, mentre il governo frena. È essenziale definire un protocollo operativo semplice, chiaro, da divulgare a tutti i cittadini, che spieghi in base a quali indicatori si riterrà attivato un eventuale nuovo focolaio (anche solo potenziale) e quale iniziativa di tutela dovranno essere immediatamente determinate (isolamento immediato dei casi, zone rosse locali, altri interventi). Questa chiarezza responsabilizza tutti noi cittadini: saranno i nostri comportamenti a non far alzare l’indice dei contagi e per non ritornare a chiusure generalizzate che avrebbero effetti devastanti.
5) NUOVE MISURE SALVAVITA
Le ingenti risorse disponibili a beneficio della ristrutturazione del sistema sanitario dovranno essere destinate alla promozione dei comportamenti e delle misure di prevenzione in tutte le direzioni di intervento sanitario. Tra le misure salvavita più urgenti, sarebbe auspicabile introdurre l’obbligatorietà dell’istallazione dei defibrillatori in tutti i luoghi pubblici e privati, con due misure specifiche: sostegno all’acquisto dei dispositivi – con detrazione fiscale al 65-75% – e formazione obbligatoria sull’uso del dispositivo salvavita aperta a tutti i dipendenti pubblici e privati e agli studenti.