“Abbiamo appreso dagli organi di stampa del progetto esecutivo denominato ‘Balconi sui laghi’ che, da gennaio, cambierà il look di Ganzirri, si tratta di un’opera da 1.200.000,00€ che interviene su uno dei luoghi più naturalistici più suggestivi della nostra Isola. Plaudendo agli sforzi dell’Amministrazione Comunale per utilizzare cospicue risorse dei fondi europei per attuare progetti finalizzati al potenziamento degli spazi comuni – afferma il presidente dell’Ordine degli architetti di Messina, Pino Falzea –, non possiamo, però, far altro che constatare, con amarezza, che, ancora una volta, si è deciso di realizzare importanti opere di trasformazione e di rigenerazione dei principali spazi della nostra Città senza la giusta attenzione nei confronti della qualità del progetto di architettura, relegando lo stesso a un ruolo assolutamente marginale e secondario”.
“Dimentichiamo, troppo spesso – aggiunge Falzea –, che una bella Città si costruisce, rigenera, riqualifica con l’architettura, che è opera di interesse collettivo, e, attraverso un’attenzione estrema nei confronti degli spazi pubblici, luoghi di socializzazione che, se resi belli attraverso adeguati interventi di qualità, vengono apprezzati e, conseguentemente, rispettati e ben tenuti dagli stessi cittadini. Purtroppo, le occasioni di riqualificazione urbana della nostra Città sono sempre più rare (ad esempio il PUDM, per il quale abbiamo scritto all’Amministrazione Comunale senza alcun riscontro o, di recente, l’ex Ospedale Margherita per la cui riqualificazione la Regione ha bandito una gara per scegliere il progettista, anziché un concorso per scegliere il progetto e, quindi, qualità e bellezza) e risulta evidente ai più che, in questo modo, continuiamo a sprecare quelle poche possibilità che si presentano per ridefinire con qualità i nostri spazi, da troppi anni trascurati e mai oggetto di attenzioni adeguate”.
Falzea evidenzia, inoltre, che “A Catania, Palermo e Siracusa, gli interventi di riqualificazione urbana vengono realizzati attraverso i concorsi di progettazione in due gradi, facendo sì che le Città possano contare sulla migliore soluzione architettonica per ciascuno spazio pubblico, da chiunque venga prospettata (professionista giovanissimo, giovane, meno giovane, anziano). Purtroppo, a Messina – prosegue il presidente –, ancora una volta le logiche quantitative schiacciano quelle qualitative, secondo una imperante tendenza che, alla fine, rischierà di generare nuovo degrado sia culturale che ambientale. Ci auguriamo vivamente – conclude infine Falzea – che si possa aprire un confronto per garantire interventi di qualità in uno dei luoghi simbolo della nostra Città”.