L’iniziativa di alcuni consiglieri comunali di chiedere al sindaco il ritiro delle sue dimissioni, proprio all’indomani dell’ennesimo e volgare attacco di De Luca a una consigliera, è, probabilmente, la rappresentazione più fedele del ‘carattere’ dell’attuale consiglio comunale o meglio di buona parte di esso. Invece di protestare in maniera veemente per i continui attacchi e insulti del sindaco a singoli consiglieri o all’intero consiglio; invece di discutere della relazione annuale del sindaco, dalla quale emerge la mancata attuazione del suo programma elettorale, come si è dimostrato in maniera dettagliata con la controrelazione Reazione a Cateno; invece di approfondire la questione delle ordinanze illegittime e dei comportamenti dannosi per la collettività seguiti dal sindaco in questa terribile emergenza pandemica, il consiglio comunale preferisce accondiscendere, ancora una volta, ai voleri dell’omino forte dello Stretto, e cerca di aiutarlo a uscire dall’angolo in cui egli stesso si è chiuso con la presentazione delle sue dimissioni.
Sia chiaro: la democrazia e il volere popolare, manifestato a giugno 2018, è intoccabile. Ma la democrazia presuppone anche un utilizzo degli strumenti democratici che, invece, sono stati, da allora, più e più volte sotterrati, come ad esempio ha testimoniato la vicenda dell’uscita da TaoArte, nonostante parere contrario del consiglio comunale. Su la testa consiglieri comunali: dimostrate responsabilità per tutelare la democrazia e la rispettabilità della nostra città, più volte offesa e dileggiata da comportamenti al limite del ridicolo. Non si può in piena pandemia ‘giocare’ con chi un giorno si dimette per La Paglia buttando fuoco sui consiglieri comunali e, quando scopre che non verrà rimosso, chiedere il loro aiuto. Su la testa e meno proclami, più azione e, se vogliamo, orgoglio: la tredicesima città d’Italia non merita di sottostare ai bluff di chi non si rende conto della gravità di cosa fa.
CMdB – Cambiamo Messina dal Basso