Il Centro Diurno Camelot, presso la Cittadella Sanitaria Lorenzo Mandalari di Messina, è una struttura operante nel settore sanitario, terapeutica, semiresidenziale, presente da decenni sul territorio messinese. Il suo scopo è la riabilitazione psico-sociale di soggetti affetti da disturbi psichiatrici, attraverso una serie di attività gruppali, quali: l’ascolto musicale profondo; il laboratorio creativo; le tecniche di rilassamento; le passeggiate nel verde. Per ogni singolo soggetto, viene stilato un progetto riabilitativo da un’equipe composta da diverse professionalità: il medico, lo psicologo, l’assistente sociale, il tecnico della riabilitazione e l’infermiere, il tutto per ottenere i migliori risultati per le patologie e i disagi che ogni utente presenta, dal momento che ogni soggetto è portatore di un malessere diverso dall’altro. Abbiamo chiesto al tecnico della riabilitazione, dott.ssa Mavilia Graziella, quanto le attività svolte all’interno del centro siano funzionali per la riabilitazione di ogni singolo soggetto. “L’ascolto musicale profondo è un’attività inerente la Musicoterapia ed è di due tipi: attivo o recettivo e passivo. Nel primo caso, si partecipa attivamente all’ascolto attraverso l’uso di strumenti musicali, mentre nel secondo caso si ascoltano dei brani musicali e può essere un lavoro individuale o di gruppo. I pazienti, subito dopo l’ascolto di un brano musicale, raccontano le sensazioni provate; possono essere queste legate a un ricordo particolare o evocare immagini spontanee che possono essere confrontate con il resto del gruppo”.
Il laboratorio creativo – chiamato ‘le forme della terra’ – nasce da un’idea condivisa con il professore di Educazione Artistica Militti, di lavorare su materiali come la creta o le pietre. “All’inizio – così riferisce la dott.ssa Graziella Mavilia –, trovandomi a contatto con le pietre di mare ho pensato di svilupparne delle ‘forme’ mettendole insieme ad altre pietre, seguendo due logiche diverse legate alla creatività: la prima forma poteva essere dettata dal materiale stesso (le pietre suggerivano già la forma), mentre nel secondo caso l’idea è quella di dare una forma assemblando più pietre. Ho proposto l’itinerario nel laboratorio, successivamente, abbiamo proseguito il nostro lavoro creando delle vere e proprie mattonelle di ceramica, con disegni diversi e irripetibili, partoriti dalle menti creative dei nostri utenti. Nel nostro laboratorio, si preferisce privilegiare la ‘forma’ piuttosto che la ‘tecnica’, dove viene richiesto l’aiuto degli operatori”. La piscina è anch’essa un’attività benefica per il benessere sia corporeo che psichico; è questa un’attività fisica completa che richiede anche una gestione autonoma da parte del paziente che si prende cura della propria persona.
Le tecniche di rilassamento fanno anche parte del benessere psico-fisico attraverso una fase rituale. S’inizia ad unire il corpo alla mente con il sottofondo musicale scelto appositamente per rilassarsi, successivamente, una volta ricaricati, ci si avvia verso una fase di sviluppo di ‘movimento creativo’. La terza fase si articola nella verbalizzazione del vissuto esperienziale del gruppo. Nelle giornate in cui abbiamo la ‘fortuna’ di inoltrarci nella natura, che non è molto lontana da noi, il gruppo parte alla volta dei colli San Rizzo, in mezzo al verde, con i suoni e i colori che la natura può offrirci. Il Centro Diurno Camelot crea, come abbiamo potuto notare, dei percorsi riabilitativi alternativi volti al benessere psico-fisico di ogni singolo utente, perché la malattia mentale può essere gestita grazie alla terapia farmacologica, soprattutto grazie all’aiuto e al supporto del personale specializzato nel settore riabilitativo.
di Anna Pizzi