Il 21 marzo è il giorno in cui il Paese si ferma per ricordare le vittime innocenti delle mafie: una lista di oltre mille nomi che fanno parte della memoria collettiva del nostro Paese. L’Associazione Anymore ONLUS tra i fondatori del Presidio di Libera a Messina, intitolato a ‘Nino e Ida Agostino’, è impegnata sui temi dell’antimafia sociale e della cittadinanza attiva, in particolare attraverso la gestione del progetto ‘Amunì’, che coinvolge ragazzi del circuito penale segnalati dall’USSM del Tribunale dei Minori di Messina. Anche quest’anno, nonostante le prescrizioni legate alla pandemia, Anymore ONLUS ha voluto compiere alcuni dei ‘Cento passi verso il 21 marzo’, una serie di attività preparatorie di approfondimento e riflessione. Nei giorni scorsi, i volontari di Anymore ONLUS hanno supportato gli studenti e le studentesse del Liceo Classico La Farina che – insieme ai professori Daniela Ioppolo e Daniele Corrente Naso del Progetto di Storia contemporanea, legalità e Costituzione –, a partire dalle vicende di Peppino Impastato ed Attilio Manca, hanno ragionato su impegno, giustizia e memoria. Insieme a UDU Messina, Rete degli Studenti Medi Messina, CNGEI Messina, Anymore ONLUS, in diretta sui social, ha incontrato Marco Pandolfo, figlio di Nicola, neurochirurgo ucciso dalla ‘ndrangheta dopo una operazione alla testa alla figlia di un boss. Nel marciapiede prospiciente la sede di Via Giacomo Venezian 25, insieme ai ragazzi del progetto ‘Amunì’, alla presenza della presidente del Tribunale dei Minori di Messina, Maria Francesca Pricoco, e della direttrice dell’USSM di Messina, Maria Palella, ha lasciato un segno nel cuore della città esponendo per tutta la mattina una mostra con i volti di alcune vittime innocenti delle mafie. Nel rispetto del distanziamento fisico, ai passanti sono state raccontate le vicende e i drammi che stanno dietro quei volti nella convinzione – come scritto su un volantino a corredo dell’iniziativa – che “Le storie non devono essere belle. Devono essere stelle, Illuminare la notte, Far pensare la gente. Come fosse per sempre”.
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